vita leopardi

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  • A Napoli, nel 14 giugno del 1837, Giacomo Leopardi si spegne tra le braccia del suo caro amico Ranieri.
  • Giacomo Leopardi nasce a Recanati, nello Stato Pontificio (oggi nelle Marche), nel 1798 da una famiglia nobile, ma in decadenza.
  • Appena l’età lo consente, il padre Monaldo lo affida a precettori ecclesiastici così come farà con gli altri figli Carlo, Paolina e Pierfrancesco.
  • Giacomo è subito un prodigio.
  • A dieci anni traduce all’impronta i testi antichi, e compone in italiano e latino; la sua memoria è sbalorditiva, la sua capacità di ragionamento cristallina.
  • Il padre Monaldo non perde occasione per esibirlo nei salotti di Recanati.
  • In quegli anni Leopardi è ancora un bambino come gli altri: è prepotente, ama vincere ai giochi, si diverte, grida di felicità correndo per il grande giardino della sua casa… Ma ben presto le cose peggiorano.
  • Il rapporto con la madre Adelaide Antici è sempre più difficile: è fredda, lontana, attaccata morbosamente alla religione, incapace di dare ai figli il dovuto affetto.
  • Il padre non si accorge del disagio di Giacomo, spesso rinchiuso nella grande biblioteca paterna, solo, a studiare.
  • Giacomo Leopardi impara alla perfezione il greco, il latino, l’ebraico, il francese (allora lingua nobiliare), si dedica alla filologia, traduce Omero, Esiodo, Virgilio, Orazio.
  • Studia la grande poesia italiana e approfondisce i filosofi illuministi.
  • Compone opere erudite: Storia dell’astronomia, 1813; Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, 1815.
  • Leopardi ha gravi problemi alla schiena e alla vista.
  • Giacomo Leopardi abbandona l'amore dopo il rifiuto di Fanny Targioni Tozzetti.
  • Nel 1832, Giacomo Leopardi scrive il suo ultimo appunto sullo Zibaldone, che conta ormai ben 5000 pagine.
  • Giacomo Leopardi si oppone ai moti liberali ed è contrario alla fiducia cieca nella scienza.
  • Nell'ottobre del 1833 Giacomo Leopardi si trasferisce a Napoli insieme a Antonio Ranieri.
  • Pur provato nel fisico, Giacomo Leopardi interviene nel dibattito culturale: si scaglia contro l'illusione del progresso e contro la cieca fiducia nella scienza.
  • Contro i moti liberali del 1820-21 e 1831, Giacomo Leopardi scrive il poemetto satirico i Paralipomeni della Batracomiomachia.
  • Giacomo Leopardi si adopera per pubblicare tutte le sue opere in cinque volumi, ma la censura ecclesiastica blocca il progetto.
  • Giacomo Leopardi muore a Napoli il 14 giugno del 1837.
  • Tra il 1836 e il 1837 Giacomo Leopardi e Antonio Ranieri (e la sorella di Ranieri, Paolina) abbandonano Napoli per l'epidemia di colera e vanno a Torre del Greco alle falde del Vesuvio.
  • Durante la permanenza a Torre del Greco, Giacomo Leopardi compone due poesie straordinarie: La ginestra o il fiore del deserto (1836) e Il tramonto della luna (1837).
  • Le poesie di Giacomo Leopardi composte a Torre del Greco sono considerate il suo testamento poetico e spirituale.
  • Soprattutto, ha sacrificato allo studio la miglior parte della sua giovinezza.
  • Giacomo Leopardi scrive le prime canzoni civili e le pubblica a Roma nel 1819.
  • Dopo una visita di Giordani, Giacomo prova a scappare di casa, avventurosamente, nel 1819, ma viene scoperto e fermato dal padre.
  • Sentendosi prigioniero, cade in uno stato depressivo.
  • Gli anni 1819-1822 sono gli anni della poesia sentimentale e delle canzoni civili.
  • Tra il 1819 e il 1822 sale la tensione con i genitori che lo vogliono avviare alla carriera ecclesiastica: sarebbe una beffa crudele, perché Leopardi è ateo, avendo ormai abbracciato definitivamente il materialismo illuminista e il sensismo.
  • Giacomo vuole essere libero e indipendente.
  • Giacomo è un adolescente problematico e talentuoso, che vuole realizzarsi.
  • La produzione poetica di Giacomo Leopardi aumenta e sale di livello, con le opere come L’infinito, La sera del dì di festa, Alla luna e le grandi canzoni civili come Ad Angelo Mai, Bruto Minore, e Ultimo canto di Saffo.
  • Nel 1822 Giacomo Leopardi va a Roma, dagli zii materni, ma il viaggio si rivela deludente.
  • I monumenti antichi non destano interesse, le donne romane sono stupide e vanitose, e si concedono malvolentieri: «Al passeggio, in Chiesa, andando per le strade, non trovate una befana che vi guardi…», (lettera del 6 dicembre 1822)
  • L’unico momento di autentica commozione è in uno dei luoghi più spirituali di Roma: il Gianicolo.
  • In Roma, nel convento di Sant’Onofrio, Giacomo Leopardi visita la tomba del grande poeta Torquato Tasso (1544-1595), che tanto amava.
  • Nel 1823 Giacomo Leopardi torna a Recanati e scrive le Operette morali, opera in prosa, originalissima, composta di dialoghi filosofici sui temi più spinosi della condizione umana.
  • Con le Operette, inoltre, Giacomo Leopardi inaugura un silenzio poetico di diversi anni.
  • Giacomo Leopardi entra nel “pessimismo cosmico”.