Embriologia

Cards (487)

  • Sbobinatore: Jacopo De Simone
  • 1° Dicembre1° ora
  • Revisionatore: Antonello Grieco
  • Follicolo genesi: ogni 28 ± 7,5gg un follicolo matura riuscendo a produrre un ovocito eventualmente destinato ad essere fecondato
  • Questo fenomeno va di pari passo con altri processi che si verificano nell’endometrio uterino, dove si assistono a delle modificazioni cicliche che comportano lo sviluppo della mucosa, il suo ispessimento e l’elaborazione di sostanze utili all’eventuale embrione che dovesse presentarsi.
  • Se contrariamente l’ovocita non dovesse essere fecondato si verificherebbe lo sfaldamento de la mucosa e quindi la mestruazione: la perdita degli strati superficiali e di un po’ di sangue.
  • Il processo precedentemente descritto, denominato ciclo mestruale (o uterino), è l’insieme dei fenomeni ciclici che si verificano in un periodo di 28 giorni e che avviene in contemporanea con il ciclo ovarico.
  • Tuttavia, l’ovulazione non avviene in corrispondenza della mestruazione, questo perché l’inizio del ciclo uterino, essendo regolato dagli ormoni prodotti dall’ovaio (a loro volta dipendenti dall’azione dell’ipofisi), è dipendente dal ciclo ovarico.
  • Per facilitare il conteggio dei giorni, convenzionalmente, l’inizio dei due processi (ciclo ovarico e uterino) viene indicato come contemporaneo, considerando l’evento ovulatorio come avvenuto solo 14 giorni (in media) dopo l’inizio delle mestruazioni (a metà tra una mestruazione e la successiva).
  • Il periodo di tempo che intercorre tra il primo giorno di mestruation e l’ovulazione rappresenta la prima fase del processo, che è regolata da ormoni prodotti dall’ovaio, ovvero gli estrogeni.
  • La seconda fase, quella che si ha dopo l’ovulazione, è regolata dal progesterone, secreto anch’esso dall’ovaio.
  • La fase successiva è la fase proliferativa, ed è quella in cui si rigenera l’endometrio.
  • Le cellule epiteliali e ghiandolari si rigenerano, le ghiandole si riformano e sono ghiandole mucose tubulari semplici.
  • Grazie alla presenza di queste cellule staminali, è quindi possibile la ricostruzione sia dell’epitelio che del connettivo presenti nello strato funzionale.
  • Questa, è causata dal distacco dello strato funzionale della mucosa uterina perché il corpo luteo è morto, dato che non vi è stata fecondazione.
  • Questo implica l’impossibilità, da parte dell’ossigeno, di raggiungere la mucosa uterina, mandando le cellule dello strato funzionale in apoptosi.
  • Di conseguenza, l’abbassamento notevole dei valori di progesterone (ormone che mantiene in vita la mucosa nutrendola), causa la morte dell’endometrio.
  • Questa fase è controllata dagli estrogeni.
  • L’aspetto dell’endometrio è più spugnoso, lo strato funzionale aumenta di spessore, le ghiandole subiscono modificazioni.
  • Questo perché dopo la morte del corpo luteo, il livello di progesterone presente, diminuisce; consentendo ai follicoli preesistenti di riprendere il proprio ciclo, in tal modo, il livello di estrogeni aumenta; ed è proprio questo il segnale che gli ovai trasmettono a ciò che è rimasto all’endometrio per dar via alla ricostruzione dello strato funzionale.
  • Questo accade per una ragione principale: i vasi sanguigni subiscono una costrizione.
  • Gia dalle prime giornate del ciclo mestruale però, si verifica la ricostruzione di questo strato funzionale poiché restano in vita sia i fondi ghiandolari ( zone ricche di cellule staminali ), sia lo strato basale.
  • Ovviamente, l’input alle cellule staminali, viene dato dagli ovai.
  • La fase successiva è la fase secretiva, in cui le ghiandole assumono un aspetto tortuoso, il connettivo diventa edematoso cioè si arricchisce di fluidi che trasudano i vasi sanguigni.
  • Quest'ultimo è soggetto all’azione di un’altra ghiandola endocrina, ovvero l’ipofisi, che in maniera diretta va ad agire sull’ovaio e indirettamente anche sull’endometrio.
  • L’ovaio umano dopo la pubertà è simile a quello di un primate.
  • Contiene all’interno delle strutture circolari, ovvero i follicoli, diverse tra loro per dimensioni.
  • In basso si notano dei follicoli piccolissimi, difficilmente visibili con questo ingrandimento, che sono i follicoli primordiali.
  • Queste differenze sono giustificate da un differente grado di sviluppo.
  • La meiosi 2 dura solo un giorno perché serve semplicemente a ridistribuire 23x2 copie di cromosomi che vanno sdoppiate, in modo tale che ogni spermatide ne riceva una sola copia, per un totale di 23 cromatidi.
  • La fase pre-antrale (del follicolo secondario di classe I) si ha dopo circa 270gg dall’inizio del reclutamento ed è caratterizzata da proliferazione continua delle cellule follicolari che formano una membrana pluri-o pseudo-stratificata (detta granulosa) di circa 600/700 cellule.
  • Nella Fase del Golgi, dal Golgi deriva l'acrosoma, un "mega lisosoma" che contiene enzimi digestivi in grado di perforare una delle barriere che circondano l'ovocito.
  • Durante la spermiogenesi ci sono quattro fasi: Fase del Golgi, Fase del cappuccio, Fase acrosomiale e Fase della maturazione.
  • Nella Fase del cappuccio, l'acrosoma accresce di dimensioni, andando a coprire i 2/3 anteriori del nucleo e nella parte opposta, dove sono localizzati dei centrioli inizierà ad organizzarsi anche la coda.
  • Nella Fase acrosomiale, l'acrosoma continua ad allargarsi, scivolando verso il basso, davanti al nucleo e nella parte posteriore il citoplasma si allunga attorno alla coda, che continua ad organizzarsi.
  • Nella Fase della maturazione, lo spermatide completa la maturazione.
  • In seguito, gli spermatogoni B iniziano la meiosi entrando nella fase detta preleptotene, in cui lasciano il compartimento basale entrando in quello adluminale.
  • Gli spermatociti primari iniziano nella meiosi vera e propria, in una fase detta leptotene.
  • Finita la profase abbiamo poi la seconda fase che inizia con il susseguirsi delle altre fasi meiotiche fino alla conclusione della meiosi 1, che viene completata in 23 giorni.
  • La coda, conclusa l'organizzazione, si presenta con una struttura tipica "9+2", nove coppie di microtubuli periferici e due microtubuli (non accoppiati) centrali.