cap. 9: PREGIUDIZIO

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  • Il pregiudizio è un giudizio negativo preconcetto su un gruppo e sui suoi membri.
  • Lo psicologo Gordon Allport definiva il pregiudizio come "un'antipatia basata su una generalizzazione sbagliata e inflessibile".
  • Il pregiudizio è una generalizzazione che noi facciamo rispetto ad una persona (o un gruppo), in cui riteniamo che quella persona abbia delle caratteristiche che vengono valutate in maniera negativa, e che ci portano a provare questo sentimento di antipatia generalizzata nei confronti di tutte quelle persone che hanno parte di quel gruppo o nei confronti di una singola persona che sappiamo essere membro di quel gruppo.
  • Il pregiudizio è un atteggiamento complesso perché, come gli atteggiamenti, richiede una valutazione, una rappresentazione dell'oggetto sociale (in questo caso l'altro) e una valutazione che in questo caso è sempre negativa.
  • Nell'ambito della psicologia sociale c'è una sostanziale differenza tra pregiudizi e stereotipi.
  • Un pregiudizio è un giudizio negativo verso un gruppo e i suoi membri, mentre uno stereotipo è la rappresentazione generale che si fa di un gruppo.
  • Gli stereotipi sono credenze rispetto agli attribuiti personali di un individuo o del gruppi.
    Gli stereotipi sono imprecisi e resistenti alle nuove informazioni.
    Sono credenze, nella maggior parte dei casi sbagliate, che possono portare poi a mettere in atto il pregiudizio.
  • Gli stereotipi possono essere sia positivi sia negativi.
  • I pregiudizi sono sempre atteggiamenti negativi che possono portare alla discriminazione, ovvero un comportamento negativo e non giustificato verso un gruppo o i suoi membri.
  • Esistono diverse forme di pregiudizio:
    • razzismo: atteggiamento pregiudiziale e comportamento discriminatorio di un individuo verso persone di una data etnia.
    • sessismo: atteggiamento pregiudiziale e comportamento discriminatorio di un individuo verso le donne.
    • etaismo: atteggiamento pregiudiziale e comportamento discriminatorio di un individuo verso persone di un'altra età.
  • Il pregiudizio può essere esplicito o implicito
  • Il pregiudizio esplicito è un atteggiamento consapevoli, cioè che sappiamo di avere e che manifestiamo.
    Gli atteggiamenti espliciti possono cambiare con l'educazione.
  • Il pregiudizio implicito è un atteggiamento latente o inconscio, cioè che non sappiamo di avere e che non manifestiamo.
    Gli atteggiamenti impliciti possono perdurare e cambiare solo con la formazione di nuove abitudini attraverso la pratica.
  • Il pregiudizio moderno spesso appare in modo latente nelle nostre preferenze verso ciò che è familiare, simile e confortevole.
  • Il test D.A.T, che associava le immagini a vari aggettivi positivi e negativi, viene utilizzato per capire le forme manifeste e le forme latenti del pregiudizio.
  • Si parla di pregiudizio di genere per evidenziare che esistono degli stereotipi sia rispetto al genere femminile che al genere maschile.
  • La ricerca sugli stereotipi di genere ha evidenziato che esistono forti stereotipi di questo tipo e che i membri del gruppo stereotipato accettano tali stereotipi.
  • Il fenomeno del soffitto di cristallo avviene quando le donne entrano in luoghi lavorativi di certo prestigio ma non riescono a scalare la cosiddetta gerarchia di potere e a sfondare il "soffitto di cristallo".
  • le discriminazioni possono essere:
    • benevole: quando attribuiamo ad un individuo/gruppo una caratteristica positiva
    • ostile: quando attribuiamo ad un individuo/gruppo una caratteristica negativa
  • Esistono discriminazioni di genere ambivalenti, ovvero quando combiniamo discriminazioni benevole con discriminazioni ostili.
    ESEMPIO: le donne hanno un senso morale superiore ma non sanno tenere sotto controllo la propria emotività.

    La dimensione benevola può essere una dimensione di facciata che serve a nascondere la dimensione ostile e quello che poi realmente pensa la persona dell'altro genere che ha di fronte.
  • Il pregiudizio può nascere dalle differenze di status sociale e dal desiderio di giustificare e mantenere tali differenze.
  • Alcune fonti sociali di pregiudizio sono:
    • l'orientamento al dominio sociale
    • la socializzazione familiare
    • l'etnocentrismo
    • la personalità autoritaria
    • la conformità
    • la teoria della gestione del terrore
  • Una fonte sociale del pregiudizio è quella dell'orientamento al dominio sociale: è una spinta a far sì che il proprio gruppo domini gli altri. Le persone che hanno questo tipo di orientamento notano e giustificano le differenze di status perché amano stare in cima alla gerarchia sociale, avere uno status elevato, e accettano i pregiudizi per mantenere il loro dominio.
  • SOCIALIZZAZIONE FAMILIARE: i pregiudizi che hanno i bambini riflettono i pregiudizi dei genitori.
  • ETNOCENTRISMO: credere nella superiorità etnica e culturale del proprio gruppo e, di conseguenza, disprezzare tutti quelli che non vi appartengono.
  • PERSONALITA' AUTORITARIA: una personalità incline a favorire l'obbedienza all'autorità e l'intolleranza verso l'outgroup e verso persone di status sociale inferiore.
  • CONFORMISMO: una volta instaurato il pregiudizio sopravvive in larga parte per inerzia (condizione d'immobilità). Cioè, quando un pregiudizio è socialmente accettato molte persone lo seguono senza porre nessuna resistenza per cambiare quella idea.
    Anche le istituzioni sociali (scuola, governo, media) possono rafforzare i pregiudizi.
  • Alcune fonti motivazioni al pregiudizio possono derivare dalla frustrazione o dalla teoria dell'identità sociale.
  • Una fonte motivazione al pregiudizio può essere rintracciata nella frustrazione derivante dalla competizione tra gruppi.
    Quando due gruppi sono in competizione, la realizzazione dell'obiettivo di un gruppo può diventare una frustrazione per l'altro gruppo.
  • Secondo la teoria dell'identità sociale elaborata da Turner e Tajfel, noi:
    • categorizziamo: insieme le persone, compresi noi stessi, in diverse categorie e tutti quelli che non fanno parte del nostro gruppo diventano l'outgroup, qualcosa di diverso da noi;
    • identifichiamo: associamo noi stessi a certi gruppi e facendolo guadagniamo autostima;
    • confrontiamo: mettiamo a confronto i nostri gruppi con gli altri, con una preferenza per il nostro gruppo (bias dell'ingroup).
  • Il bias dell'ingroup è la tendenza a favorire i membri del proprio gruppo rispetto ai membri degli altri gruppi ed è una delle basi sociali del pregiudizio.
  • Il self-serving bias avviene quando mi concentro su quelle che sono le mie caratteristiche interne e questo va ad aumentare la mia identità personale, mi fa sentire orgoglioso e provare autostima.
  • TEORIA DELLA GESTIONE DEL TERRORE: è costituita da risposte emotive e cognitive autoprotettive di chi è posto di fronte al monito della propria mortalità.
    ESEMPIO: l'attacco terroristico alle torri gemelle l'11 settembre ha fatto aumentare negli americani il pregiudizio verso gli arabi.
  • Così come alcune motivazioni conducono le persone ad avere pregiudizi, alcune motivazioni possono anche condurre le persone ad evitare i pregiudizi; ad esempio perché in alcuni contesti i pregiudizi non sono socialmente desiderabili.
  • La motivazione ad evitare il pregiudizio può indurre le persone a modificare i propri pensieri e le proprie azioni.
    Quando un determinato atteggiamento discriminatorio non è accettato in un gruppo, non posso far vedere che quei pregiudizi, comincio quindi ad avere atteggiamenti diversi e, grazie al processo della dissonanza cognitiva, cambio veramente il mio pregiudizio.