San Sebastiano

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  • Realizzato nel 1480 (tempi del soggiorno mantovano), conservato al Louvre.
    L'opera è prova di una grande e profonda erudizione antiquaria.
    Il santo è in primo piano, trafitto da frecce e con volto sofferente, legato ai resti di un edificio classico. Volge gli occhi al cielo, ha la testa circondata da un'aureola di pulviscolo dorato.
    Gli arcieri sono nella parte inferiore destra e sono quasi ininfluenti rispetto agli interessi dell'artista: corpo umano e antichità.
  • Il santo si staglia contro un pilastro dai motivi vegetali (con resti di arco) e una colonna con capitello corinzio figurato. Il capitello ha abaco mistilineo, sopra al quale si trova una porzione di trabeazione con pezzi caduti a terra che fanno da appoggio per il santo.
    In basso a sinistra c'è un frammento di statua.
    Tra le rovine cresce un fico selvatico, fra l'arco e il timpano c'è un' edera, sull'architrave (a sinistra, in corrispondenza con il gomito destro) nascono dei fiori.
  • Lo sfondo è una stratificazione urbana.
    Dall'antichità: arco trionfale ispirato a quello di Costantino (ma a un solo fornice come l'arco di Tito o l'arco dei Gavi a Verona), Porta Borsari a Verona (con doppio attico finestrato), struttura ad archi con registro superiore a colonne e rocchi di colonne scanalate.
    Sopra c'è l' abitato e su uno sperone roccioso c'è un' acropoli turrita.