Cristo Morto

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  • Il nome completo è Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (o Cristo in scurto). Coincidenza con l'arrivo a Mantova nel 1482 / 1483 di una reliquia di una pietra o realizzato tra il 1470 / 1475.
    Tecnica a tempera su tela a trama larga, il dipinto è quasi monocromo. Fa riferimento al Compianto o al Cristo in pietà.
    Cristo è su una lastra tombale dalle tonalità rosse e gialle spente, deve essere cosparso di unguenti (il vaso è sulla lastra in alto a desta).
    Testa su un cuscino di seta marezzata rosa pallido, parte inferiore coperta da un lenzuolo funebre che non nasconde le forme.
  • Un lembo del drappo gira sotto le spalle, attenua contrasto fra il colore livido del corpo e del volto e del cuscino.
    Le masse sono concentrate a destra (San Giovanni, la Vergine, la Maddalena) mentre la sinistra è vuota.
    Senso di oppressione e disagio per le scelte figurative: il cristo è fortemente scorciato (il corpo è quattro volte la testa), i piedi sembrano sporgere fuori, coinvolgendo il fedele e invadendone lo spazio.
  • L'osservatore è inginocchiato (tela riservata alla devozione privata) e contempla il corpo martoriato. La visione del dorso degli arti mostra gli squarci di carne e i chiodi che si presentano con crudo realismo, suscitando pietà e orrore.
    Il punto di fuga è in alto, fuori dal piano prospettico. La vista avviene da una posizione intermedia. Mantegna inverte le dimensioni del corpo facendo piedi piccoli e testa grande, così Gesù sembra scivolare e quasi levitare.
    L'osservatore si trova davanti a un' interpretazione umana della morte e contempla un mistero divino.