cap. 5: ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI

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  • Per gli psicologi, l'atteggiamento consiste in una valutazione positiva o negativa di una persona o di un evento e al comportamento che ne deriva. Il processo di valutazione è spesso automatico.
  • Gli atteggiamenti si sviluppano verso gli oggetti sociali: con questo termine non facciamo riferimento solo a oggetti concreti, ma anche a persone, gruppi, concetti astratti (es. femminicidio), eventi (es. Sanremo) o comportamenti (es. copiare durante un test).
  • La prima definizione di atteggiamento è stata data da Thomas e Znaniecky nel 1918.
    Essi definirono l'atteggiamento come un processo di conoscenza individuale che determina l'azione.
  • Mayers definisce l'atteggiamento come una valutazione favorevole o sfavorevole verso qualcosa o qualcuno, una valutazione spesso radicata nelle proprio credenze e viene esibita nei sentimenti e nei comportamenti intenzionali.
  • Ambivalenza: attribuire o meno importanza all'oggetto.
    Posso avere una reazione ambivalente quando contemporaneamente provo sia una reazione positiva sia una reazione negativa rispetto qualcosa.
  • La definizione del modello tripartito degli atteggiamenti è stata data da questi due autori Rosemberg e Hovland nel 1960.
    Questo modello tripartito viene spesso ricordato come ABC dell’atteggiamento.
  • L'ABC dell'atteggiamento:
    • Affect: la componente affettiva, la reazione emotiva proviamo rispetto a un oggetto sociale.
    • Behaviour: la componente comportamentale, le azioni di avvicinamento o di allontanamento che proviamo rispetto un oggetto sociale.
    • Cognition: la componente cognitiva, le informazioni e credenze che accumuliamo rispetto a un oggetto sociale.
  • Brewster Smith e Daniel Katz hanno individuato 4 differenti funzioni degli atteggiamenti secondo quattro differenti prospettive:
    • cognitivismo-funzione conoscitiva;
    • psicologia umanistica-funzione espressiva dei valori;
    • psicoanalisi-funzione egodifensiva;
    • comportamentismo-funzione di adattamento sociale.
    • cognitivismo-funzione conoscitiva: gli atteggiamenti aiutano a conoscere e a capire il mondo, quindi a dargli un senso;
    • psicologia umanistica-funzione espressiva dei valori: gli atteggiamenti sono utili a rinforzare la propria identità attraverso l'espressione dei valori;
    • psicoanalisi-funzione egodifensiva: gli atteggiamenti hanno anche funzione di difesa dell'io in quanto aiutano le persone ad avere un'identità positiva;
    • comportamentismo-funzione di adattamento sociale: gli atteggiamenti consentono di regolare i rapporti sociali ottenendo un ricompenso dagli altri.
  • Fazio nel 1986 definisce l'atteggiamento come una struttura cognitiva che è costituita dall’associazione nella nostra memoria tra la rappresentazione del oggetto sociale e la sua valutazione.