Adorazione dei Magi

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  • Commissionata dai canonici regolari agostiniani di San Donato e Scopeto (presso Firenze), realizzata nel 1481 / 1482.
    La scena è all'aperto, al centro Vergine e Bambino accerchiati dai Magi, dal loro seguito, dai pastori, dagli angeli dietro le rocce. La capanna della natività è decentrata, si vede solo la copertura.
    Nella metà superiore di sinistra c'è un edificio metà in costruzione e metà in rovina (riferimento a distruzione del tempio di Gerusalemme o a incompiutezza della Rivelazione nell'Antico Testamento, tema trattato da Botticelli nella Cappella Sistina).
  • In secondo piano fanciulle, cavalieri in combattimento simboleggiano l'agitarsi del mondo pagano.
    I due alberi hanno fronde dal colore intenso e sono simbolici: alloro simboleggia la Resurrezione, dietro c'è la palma che simboleggia il martirio.
    E' un dipinto incompleto ma si vedono le prime velature di colore.
    Tutte le figure che circondano i protagonisti esprimono meraviglia (anticipazione del Cenacolo): l'uomo di destra apre la mano e rivela la stella cometa.
  • Restauro durato dal 2012 al 2017 ha messo in luce un cavallo con tre teste, segno che il Leonardo non aveva ancora scelto quella definitiva (ripensamenti leonardeschi).
    Nel 1482 Leonardo lascia Firenze per Milano lasciando l'opera a Amerigo Benci (Raffaello può ammirarla). Anni dopo gli agostiniani si rivolgono a Filippino Lippi.