Fine della dinastia degli Antonini apri una crisi per la successione al trono
Con l'appoggio dell'esercito, prevalse Settimio Severo che ripristino il principiodinastico nominando suoi successori i duefigli
SettimioSevero elimino dal Senato tutti gli elementiostili e inseri tra i pretoriani elementi fedeli
Decisioni di Settimio Severo miravano a creare una "monarchiamilitare" basata sull'esercito e sul suo capo supremo, l'imperatore
I costi della politica pro-esercito provocarono un aumento dell'inflazione, che continuò anche sotto Caracalla
Caracalla fu autore di donativi all'esercito
Provvedimento più importante di Caracalla: Constitutio Antoniniana con cui concedeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero
Dopo l'uccisione di Caracalla sali al trono Eliogabalo
Eliogabalo cercò di introdurre a Roma il culto del dio Sole, ma la sua estraneità alla tradizione romana lo rese inviso alla popolazione
Successore di Eliogabalo, Alessandro Severo, favori il sincretismo religioso
Sconfitta con i Parti e altre minacce esterne portarono alla ribellione delle truppe e all'uccisione dell'imperatore
Così finiva la dinastia dei Severi
Il periodo dell'anarchia militare va dalla morte di Alessandro Severo (235 d.C.) all'avvento di Diocleziano (284 d.C.)
Durante l'anarchia militare, si susseguirono circa trenta imperatori imposti dall'esercito e presto violentemente deposti
Dentro l'impero, si formarono due regni indipendenti: il regno delle Gallie e il regno di Palmira
I popoli confinanti cominciarono a penetrare dentro i confinidell'impero compiendo razzie
Massimino il Trace fermò l'avanzata degli Alamanni e dei Sarmati ma fu assassinato dai suoi soldati
Valeriano divise il governo tra una parte orientale e una occidentale per controllare i confini, ma fu catturato dai nemici, lasciando il figlio Gallieno a governarel'impero
Gallieno mise fine alle persecuzioni anticristiane per favorire la pace interna e riformò l'esercito ammettendo solo soldati di carriera
Aureliano pose fine all'indipendenza dei regni delle Gallie e di Palmira
Aureliano fece costruire una grande cinta muraria per proteggere Roma
La crisi del III secolo d.C. fu sia sociale sia economica
Dal punto di vista politico si ebbe la crisi definitiva del Senato
Le forti spese militari costrinsero gli imperatori ad aumentare le tasse con conseguenze negative sull'economia
In campo agricolo alla diminuzione della manodopera si aggiunsero devastazioni delle guerre e l'abbandono dei campi da parte dei contadini che si trasferirono in città, finendo spesso disoccupati
I nobili iniziarono a trasferirsi in campagna dando vita alla villa, entità economica autosufficiente
I popoli confinanti si fecero sempre più minacciosi
I Germani superarono il limes e compirono saccheggi, finendo presto arruolati nell'esercito romano
I Goti, provenienti da nord, si spostarono verso l'impero dividendosi in Goti dell'est (Ostrogoti) e Goti dell'ovest (Visigoti)
In Oriente il regno dei Parti fu conquistato dai Sasanidi che imposero a Roma dure condizioni di pace