Affermavano e accettavano alcuni principi fondamentali
Principi fondamentali affermati dagli illuministi
Libertà di critica: ogni certezza, ogni tradizione, ogni autorità poteva e doveva essere criticata
Tolleranza per le idee degli altri: nessuno doveva essere discriminato per la sua fede o le sue opinioni
Uguaglianza e la fratellanza tra gli uomini
Questi ultimi valori erano parte del patrimonio culturale dell'Europa cristiana, da Petrarca a Erasmo
Nella società e nella vita politica, però, erano i dimenticati e al loro posto si erano affermati l'autoritarismo (prepo a) e l'intolleranza che provenivano dall'epoca medievale e avevano ripre- forza nel periodo della Controriforma
Il merito degli illuministi fu di riproporli con una concezione e un entusiasmo nuovi
Ragione
Uno strumento universale, che appartiene a chiunque, mediante cui superare gli errori, i pregiudizi, l'oppressione, per far nascere una storia nuova, costruendo un modo più giusto e "civile"
Gli illuministi fondavano tolleranza ed eguaglianza non più su Dio creatore di tutti gli uomini, come faceva la cultura cristiana, ma sulla ragione
Illuministi
Studiano la politica, hanno fiducia nella capacità della ragione umana di comprendere cosa è bene e cosa è male per gli uomini, credono che la storia dell'uomo sia una continua evoluzione verso forme di vita e di organizzazione sociale più giuste e più felici
Filosofi politici del Settecento
Charles de Montesquieu
François-Marie Arouet, detto Voltaire
Jean-Jacques Rousseau
Montesquieu
Sostiene la separazione dei poteri, afferma che l'autorità di uno Stato si deve dividere in tre poteri diversi: legislativo, esecutivo, giudiziario
Se i tre poteri sono concentrati nelle mani di una sola persona o di un piccolo gruppo di persone d'accordo fra loro, ci saranno sempre abusi e ingiustizie
Se i poteri sono divisi e spettano a persone o organismi diversi, ciascuno controlla il potere dell'altro e cercherà di limitarlo con il proprio
Il progetto di Montesquieu sarebbe stato adottato dai seguaci del liberalismo
Rousseau
Propone il contratto sociale, secondo cui lo Stato nasce dal consenso dei cittadini, che quindi possono anche togliere il potere ai governanti, e tutti i cittadini devono avere uguali diritti di partecipazione
Il progetto di Rousseau ebbe successo con la Rivoluzione Francese