ENDOCRINO

Cards (203)

  • Ormoni
    Sostanze chimiche secrete da cellule specifiche direttamente nel circolo sanguigno che agiscono su specifiche cellule bersaglio a distanza
  • Funzioni degli ormoni
    • Regolazione di processi a lungo termine: riproduzione, regolazione della proliferazione e differenziazione cellulare, omeostasi chimica e fisica dell'organismo, regolazione del metabolismo energetico
    • Capacità di rispondere a variazioni dell'ambiente interno o esterno con meccanismi a breve termine
  • Funzione intracrina
    Mediatori chimici agiscono sulla cellula che li ha prodotti senza uscire dalla cellula stessa
  • Funzione autocrina
    Trasmissione di un segnale a corto raggio, il cui trasporto non è mediato dal circolo sanguigno, ma dalla diffusione attraverso il liquido interstiziale. La cellula bersaglio è la stessa che produce il mediatore, oppure una cellula simile
  • Funzione paracrina
    Come la autocrina si basa su processi diffusivi, ma la cellula bersaglio è diversa dalla cellula che secerne il mediatore
  • Funzione neuroendocrina
    Trasmissione di una molecola da un neurone attraverso l'assone fino al sangue per raggiungere un bersaglio a distanza
  • Queste funzioni differenti possono interagire: ad esempio la produzione ormonale endocrina di una ghiandola può essere regolata da segnali di tipo neuroendocrino (asse ipotalamo-ipofisario), ma anche di tipo paracrino come nel caso dell'azione di citochine che stimolano la produzione ormonale, in modo da assicurare una risposta coordinata tra sistema endocrino e immunitario nella risposta allo stress
  • Classificazione degli ormoni in base alla natura chimica
    • Ormoni proteici
    • Ormoni glicoproteici
    • Ormoni steroidei
    • Ormoni derivati da amine
  • Sintesi degli ormoni proteici
    Sintetizzati nel RER sotto forma di preproormone, un precursore contenente un peptide segnale, che in seguito a rimaneggiamenti nel Golgi viene convertito in proormone e infine secreto come ormone attraverso granuli di secrezione
  • Secrezione degli ormoni tiroidei e steroidei
    Lasciano la cellula semplicemente seguendo il gradiente di concentrazione, non vengono depositati all'interno di essa
  • Secrezione degli ormoni proteici e catecolamine
    Depositati in granuli di secrezione che si formano a partire dal trans-Golgi network (TGN) e la cui fusione con la membrana è mediata da un aumento di calcio citosolico
  • Secrezione costitutiva
    Caratterizzata da una secrezione rapida e continua (emivita di circa 20 minuti), limitata solamente dalla velocità della sintesi proteica
  • Secrezione regolata
    Permette la formazione di vescicole più dense contenenti l'ormone a concentrazioni maggiori
  • I granuli contengono anche altre proteine fra cui proteasi responsabili del clivaggio dei precursori immaturi e le granine: glicoproteine acide, stabili al calore e importanti per la formazione dei granuli, come la cromogranina A, B e secretogranine I e II; questi hanno diverse funzioni, possono agevolare la formazione dei precursori ormonali o possono essere essi stessi precursori di polipeptidi bioattivi
  • Trasporto ematico degli ormoni

    Viaggiano nel plasma in piccola parte liberi, oppure legati a proteine di trasporto specifiche o aspecifiche
  • Proteine di trasporto specifiche

    Hanno alta affinità e bassa capacità per l'ormone
  • Proteine di trasporto aspecifiche
    Hanno bassa affinità e alta capacità per l'ormone
  • Se gli ormoni viaggiano liberi l'effetto è rapido ma l'emivita della molecola è breve, al contrario le proteine di trasporto allungano l'emivita (riducendo ad esempio la quantità di ormone filtrata a livello renale) e regolano la quantità di ormone che raggiunge le cellule bersaglio determinando un effetto a lungo termine
  • Un aumento della concentrazione di proteine carrier può determinare, sequestrando gli ormoni circolanti, dei circuiti di feedback negativo che aumentano la quota libera dell'ormone: questo accade ad esempio con T4 e TBG (thyroid hormone-binding protein) durante la gravidanza
  • Meccanismo d'azione degli ormoni
    Agiscono sulle cellule bersaglio attraverso una serie di reazioni intracellulari, che avvengono in seguito al legame tra ormone e recettore
  • Legame ormone-recettore
    Caratterizzato da elevata affinità e specificità, anche se alcuni recettori possono legare ormoni diversi con affinità minore
  • Costante di associazione
    Ka=
    [𝑅𝐻]
    [𝐻]𝑥[𝑅] (RH= ormone legato a recettore, R= recettore, H=ormone)
  • Classificazione dei recettori di membrana
    • Recettori tirosinchinasici
    • Recettori serintreoninchinasici
    • Recettori guanilatociclasici
    • Recettori accoppiati a G protein (GPCR)
    • Recettori delle citochine
  • Recettori tirosinchinasici

    Caratterizzati da un dominio extracellulare che contiene il sito di legame, un dominio transmembrana e una porzione intracellulare con dominio catalitico tirosinchinasico
  • Meccanismo di trasduzione del segnale dei recettori tirosinchinasici
    Una volta avvenuto il legame tra ormone e recettore, viene stimolata l'attività tirosinchinasica che determina l'autofosforilazione di tre Tyr nell'ansa di attivazione, ciò determina un cambiamento conformazionale che facilita la transfosforilazione e la fosforilazione di altri substrati necessari per la trasduzione del segnale, che avviene tramite diverse cascate enzimatiche. Parallelamente viene stimolata l'endocitosi del recettore legante l'ormone e l'attivazione di fosfatasi, che determinano la desensibilizzazione della cellula bersaglio e permettono la formazione di un segnale transiente
  • Recettori serintreoninchinasici
    Hanno le stesse caratteristiche strutturali generali dei precedenti, ma il dominio catalitico ha attività diversa: permette di fosforilare residui di Ser e Thr su substrati proteici
  • Recettori guanilatociclasici
    Nella porzione intracellulare è presente un dominio con attività guanilatociclasica, quindi catalizza la formazione di cGMP che a sua volta attiva una PKG
  • Recettori accoppiati a G protein (GPCR)

    Codificati da una superfamiglia di geni molto conservati dal punto di vista evolutivo, presentano una struttura comune, con 7 alfa eliche inserite nella membrana. Tutti i GPCR agiscono da fattori di scambio di nucleotidi guanilici, nello stato attivato (recettore che lega l'ormone) viene indotto lo scambio del GDP con GTP, con attivazione della subunità α dal dimero βγ, entrambe le subunità regolano l'attività di effettori intracellulari che possono determinare effetti rapidi (contrazione muscolare, secrezione) oppure a lungo termine (regolazione dell'espressione genica)
  • Recettori delle citochine
    Il meccanismo d'azione non è diverso da quello dei tirosinchinasici, ma a differenza di questi l'attività tirosinchinasica non è intrinseca al recettore, ma è dovuta alla presenza di una proteina associata JAK, la quale fosforila proteine STAT, che una volta attivate dimerizzano e agiscono da fattori trascrizionali nel nucleo
  • Recettori intracellulari
    Vengono anche definiti recettori nucleari in quanto una volta legato l'ormone agiscono sull'espressione genica, non implica necessariamente la localizzazione nucleare del recettore
  • Struttura dei recettori intracellulari
    Presentano domini comuni definiti da A a F, la cui struttura è importante perché determina la funzione dei vari recettori. Tra i domini C e D è presente il segnale di localizzazione nucleare, mentre nei domini D ed E si trova il dominio legante il ligando LBD e sequenze che inducono dimerizzazione e regolano la trascrizione genica. Il dominio C possiede sottodomini a dita di zinco che costituiscono il DNA-binding domain, o DBD, che lega sequenze HRE (hormone responsive element)
  • Effetti dei recettori intracellulari
    • Repressione della trascrizione mediata da recettore non legato all'ormone
    • Attivazione della trascrizione mediata da ligando + recettore
    • Regolazione negativa della trascrizione mediata da ligando + recettore
  • Catabolismo degli ormoni
    • Recettore-mediato: il complesso ormone-recettore viene internalizzato con degradazione nei lisosomi
    • Recettore-indipendente: l'ormone viene degradato da proteasi circolanti nel plasma o da enzimi associati alle membrane
  • Regolazione della secrezione ormonale
    1. Ansa corta di regolazione a feedback: il sistema portale ipotalamo-ipofisario facilita l'arrivo dei messaggeri ormonali dall'ipotalamo all'ipofisi anteriore, l'ormone ipofisario liberato in circolo può a sua volta agire sull'ipotalamo inibendo la produzione del fattore di rilascio corrispondente
    2. Ansa lunga di regolazione a feedback: gli ormoni ipofisari agiscono su cellule di organi periferici inibendone la funzione
  • Recettori nucleari

    Portano alla rimozione di coattivatori
  • Catabolismo recettore-mediato
    Il complesso ormone-recettore viene internalizzato con degradazione nei lisosomi
  • Catabolismo recettore-indipendente
    L'ormone viene degradato da proteasi circolanti nel plasma o da enzimi associati alle membrane
  • Concentrazione di ormone circolante
    Punto di equilibrio tra catabolismo e velocità di biosintesi e secrezione
  • Ansa corta di regolazione a feedback

    Il sistema portale ipotalamo-ipofisario facilita l'arrivo dei messaggeri ormonali dall'ipotalamo all'ipofisi anteriore, l'ormone ipofisario liberato in circolo può a sua volta agire sull'ipotalamo inibendo la produzione del fattore di rilascio corrispondente
  • Ansa lunga di regolazione a feedback

    Gli ormoni ipofisari agiscono su cellule di organi bersaglio, stimolando la produzione di altre sostanze ormonali che hanno un'azione a feedback positivo o negativo sull'ipotalamo