Il primo profilo di criticità è quello che emerge adottando una prospettiva gender, si va a vedere come la Corte si compone in termini di uomo-donna. Un articolo del 2023 affronta il tema della composizione femminile all'interno delle corti, se si guarda la composizione ad oggi il 25% della Corte è composta da donne, il restante 75% è maschile. Il 25%, che può sembrare particolarmente basso è in realtà un enorme conquista per la ICJ, perché se si estende il focus temporale e se si va a vedere dall'inizio il numero cala drasticamente. Prima ci sono state 3 donne in 60 anni, oggi 4 donne in un unico giro. La diversità fatica ad affermarsi, è importante assicurare quindi le diverse rappresentanza, perché persone diverse ragionano in modo diverso, si interpreta il diritto in modo diverso, soprattutto laddove il diritto va a toccare interessi prevalentemente femminili (es. tematica dell'aborto). La ICJ sta cercando di colmare la mancanza, con la speranza di aumentare la quota rosa.