Scultorea

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  • Moschophoros: fa parte della corrente attica. Non è tutto nudo ma è presente una tunica che aderisce al corpo evidenziando la muscolatura. È presente un minimo accenno di movimento ch però non basta a eliminare la sensazione di immobilità. Le braccia dell’uomo si incrociano alle zampe dell’animale dando senso di simmetria. I particolari anatomici sono realizzati con accurata tecnica
  • Cleobi e Bitone : sono una coppia di kouroi di corrente dorica. lo scultore è Polimede di Argo è risalgono circa alla fine del VII sec e l’inizio del VI. Sono rappresentati in posizione stante e frontale. Le proporzioni sono tozze. Le braccia muscolose sono flesse, i polpacci evidenziati in maniera innaturale, la testa è sovradimensionata con una voluminosa capigliatura e il sorriso arcaico. gli elementi della muscolatura sono rappresentati con delle linee nette a V. Sono simmetrici secondo un asse verticale
  • Doriforo: risale al 445 a.C. . Le dimensioni sono dettate da una regola precisa. qui la rigidità e la frontalità vengono definitivamente abbandonate. L’atleta gravita su una sola gamba “portante” ovvero la dx mentre la sx è spinta all’indietro. Il bacino solleva la gamba portante. il braccio sx reggeva la lancia mentre quello dx scivola in posizione di riposo. ( chiasmo ). È presente una torsione del collo. Non c’è invece il sorriso arcaico
  • Discobolo: 460-450 a.C.. Il soggetto è colto nel momento di contrazione maggiore che precede il lancio. Il busto è frontale e il braccio dx sollevato con la gamba sx arretrata formano un arco. Effetto torsione. L’effetto molla è invece dato dalle rientranze nella parte sx della statua. Il vero fulcro della rappresentazione è il movimento che l’atleta ha compiuto o compirà. La posizione è innaturale a causa delle dita del piede che non sono messe realisticamente rispetto all’azione che sta per compiere
  • Auriga di Delfi: stile severo, intorno al 475 a.C.. È stato realizzato con una fusione di 10 pezzi. La testa è fasciata da una benda che lascia scoperta una parte della voluminosa capigliatura. No sorriso arcaico. Gli occhi sono in pasta vitrea e le labbra leggermente dischiuse. Il busto è inclinato all’indietro ma non basta a dare mobilità apparente al personaggio. Le braccia protese in avanti ci mostrano degli albori di conquista dello spazio. Le gambe sono assolutamente statiche poichè erano in origine coperte da un carro. È vestito di un chitone pieghettato.
  • Gruppo del Laocoonte : II sec a.C.. È un gruppo scultoreo di 3 persone e 2 serpenti. Fa parte della corrente della statuaria drammatica, l’intera opera è piena di pathos: i corpi compiono dei movimenti strazianti, la scena è drammatica infatti osserviamo un Padre impotente davanti alla morte dei figli. Tutto è raffigurato secondo il virtuosismo realistico ovvero un’alta resa stilistica dell’opera (stile complesso).
    Il dimensionamento è gerarchico e l’impostazione è piramidale (ascesi). Ritrovato nel 1500 nella corte di Tito
  • Venere di Milo: è una statua che raffigura la dea Afrodite. La donna è rappresentata nuda nella pare superiore. La statua è composta da due blocchi di marmo giunti all’altezza delle anche ( la giuntura è nascosta dal panneggio). Il corpo è sottoposto alla torsione del busto e del volto, inoltre la silhouette forma un movimento ad S che trasmette naturalezza. Mancano entrambe le braccia. Sotto il drappeggio la gamba sx è protesa in avanti.
  • Nike di Samotracia: statua attribuita a Pitrocito di Rodi. aveva come scopo quello di celebrare le vittorie della flotta di Rodi. Viene descritto un movimento di volo (dinamismo)
    La vittoria è ritratta nel momento in cui poggia il primo piede a terra. Il corpo è avvolto da una veste rappresentata tramite un panneggio bagnato aderente e fluttuante. Mette in evidenza le forme. È acefala. Veniva probabilmente usata come rostro di una nave.
  • Galata Morente: epigono 220 a.C.
    Ha una corda intrecciata al collo, i capelli sono scompigliati impastati con acqua e gesso, è presente una ferita fresca nel costato da cui sgorga sangue. Il volto è patetico.
    Postura: braccio molle piegato che compie l’ultimo sforzo per alzarsi
  • Galata suicida: Epigono 220 a.C. ,regge nella mano dx una spada che trafigge la zona delle clavicole. “meglio morto che schiavo” questo gesto è un simbolo d’onore. Il corpo è in una situazione di equilibrio infatti è soggetto a una torsione e le gambe sono divaricate per compensare.
  • Gruppo dei Galati ( o Galli), Epigono 220 a.C.
    Gli Attali, sovrani di Pergamo volevano gareggiare con Atene in termini di splendore artistico. Scultura che va letta dal basso. Moto ascensionale che originandosi dal Galata morente culminava nell’impugnatura del Galata suicida. Moto discendente che dalla spada conduce fino alla donna accasciata alla sx del suicida. I volti maschili denotano fierezza e forza, quello della donna è già rilassato.
  • Capitale della cultura nell’ellenismo: Alessandria d’Egitto
  • Periodo ellenistico: 323-31 a.C.
  • nel periodo ellenistico l’arte diventa l’espressione di una ricchezza monarchica. Le capitali culturali sono oltre ad Alessandria anche Rodi e Pergamo (decentralizzazione)
  • Pathos: sentimento, l’emozione che si fa provare allo spettatore
  • Hermes con Dioniso bambino: Parassitele. 350-340 a.C.
    Dioniso è in uno stato irrazionale della vita. Ermes ha un braccio sollevato che tiene un grappolo d’uva
    Charis: grazia dei movimenti e della postura
    Ganosis: strato di cera che andava a spegnere la freddezza del marmo
    È presente il chiasmo
  • Apoxyomenos: lisippo, 320 a.C..
    È colui che si deterge dall’olio e dalla polvere.
    Ricerca dei sentimenti umani nella scultura (pathos).
    È rappresentato un atleta nell’atto immediato dopo la gara. Per cogliere al meglio la sua gestualità bisogna girare intorno alla statua. Il baricentro non è più statico. Viene cambiato il rapporto 1 a 8