Storia

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  • Gli Stati Uniti aiutano i Paesi europei con prestiti per riavviare la produzione industriale e agricola
  • Nasce il Piano Marshall: un programma di aiuti degli Usa all'Europa
  • La situazione dell'Europa è disastrosa
  • Al termine della Seconda guerra mondiale, i Paesi coinvolti nel conflitto furono costretti ad affrontare durissime conseguenze sociali ed economiche
  • Il bilancio delle vittime presentava numeri impressionanti: tra i 50 e i 60 milioni di morti, in maggioranza civili
  • Il prezzo umano più alto era stato pagato da Urss e Cina, con oltre 20 milioni di morti
  • Seguiva la Germania, con circa 7 milioni, anche se il Paese con il maggiore numero di vittime in rapporto alla popolazione fu la lugoslavia (1,8 milioni)
  • Le immense devastazioni causate dalla guerra colpirono profondamente anche il sistema economico: in Europa la produzione industriale si era infatti ridotta a meno della metà rispetto al 1939
  • Anche l'agricoltura era in crisi e le risorse alimentari scarseggiavano, fino a causare in alcune regioni vere e proprie carestie
  • I trasporti erano difficili e richiedevano alti costi, poichè buona parte della rete ferroviaria e stradale era stata distrutta
  • Inoltre nelle città molte case erano crollate o inagibili, lasciando milioni di Europei senza tetto
  • Nei Paesi europei, dunque, mancava di tutto: dal cibo agli alloggi, dalle strade ai mezzi di trasporto
  • Questa mancanza di beni primari fece salire moltissimo i prezzi, così l'inflazione riprese a crescere, con gravi conseguenze per la popolazione
  • I salari e gli stipendi erano precari e insufficienti e la disoccupazione era elevata
  • Una rapida ripartenza dell'economia europea rappresentava un fattore importante anche per gli Stati Uniti
  • Nel corso della guerra gli Americani avevano infatti prestato ingenti capitali a diversi Stati europei, che avrebbero potuto restituirli solo in seguito a una ripresa delle attività economiche
  • Per raggiungere questo obiettivo, tra il 1945 e il 1947 gli Stati Uniti erogarono ai Paesi europei, Germania compresa, nuovi prestiti che consentirono di riavviare la produzione industriale e agricola
  • Grazie agli aiuti finanziari degli Usa e alla ritrovata stabilità economica mondiale, la ripresa fu rapida e sorprendente: gli Stati europei più industrializzati, già nel 1947, erano tornati a produrre come prima
  • Siccome i prestiti erano in dollari, la moneta americana divenne rapidamente la moneta degli scambi a livello internazionale
  • Il nuovo ordine monetario internazionale fu sancito anche grazie alla nascita del Fondo monetario internazionale (Fml), avvenuta già nel 1944 a guerra ancora in corsoc una organizzazione finanziaria che regolava i cambi tra le diverse monete
  • George C. Marshall, segretario di Stato americano (cioè il ministro degli esteri, nel 1947 annunciò che gli Stati Uniti avrebbero erogato ai Paesi europei una seconda e più massiccia quota di aiuti economici, per accelerare ulteriormente l'opera di ricostruzione
  • Il Piano Marshall (chiamato ufficialmente "Programma per la ricostruzione europea") aveva anche finalità politiche
  • Gli Stati Uniti infatti temevano che la difficile situazione economica potesse favorire le agitazioni sociali e che in questo clima potessero rafforzarsi i partiti comunisti, che in alcuni Paesi europei avevano già un forte seguito, grazie soprattutto alla lotta dei partigiani comunisti contro il nazifascismo
  • Gli Usa volevano dunque evitare che questa situazione portasse a un avvicinamento politico di alcuni Stati all'Urss e intendevano aumentare il consenso della popolazione europea verso l'America
  • Gli aiuti economici consistevano in finanziamenti per l'acquisto di macchinari, attrezzature e materie prime dagli Stati Uniti o dagli altri Paesi
  • In realtà molti Stati, pressati dall'emergenza, utilizzarono questo denaro per procurarsi generi di prima necessità quali derrate alimentari, prodotti industriali e carburante
  • I risultati di questa iniziativa furono di grandissimo rilievo: la produzione industriale del Paesi che vi aderirono quasi triplicò dal 1947 al 1951
  • Gli Usa offrirono gli aiuti del Piano Marshall a tutta l'Europa, compresa l'Unione Sovietica, ma, dopo qualche esitazione. Stalin rifiutò e impose questa decisione anche ai Paesi dell'Europa orientale sui quali l'Urss esercitava uno stretto controllo
  • Il Piano Marshall, dunque, consolido i legami economici e politici tra gli Stati Uniti e l'Europa occidentale
  • Quando la Seconda guerra mondiale era ancora in corso, i rappresentanti delle tre maggiori potenze antinaziste, Usa, Gran Bretagna e Urss, si erano incontrati a Teheran (novembre 1943) e a Yalta (febbraio 1945), dove avevano discusso la sistemazione da dare all'Europa dopo la fine del conflitto decidendone una divisione in zone di influenza, da stabilire in base alle posizioni raggiunte dai rispettivi eserciti nella loro avanzata verso il cuore della Germania
  • Dopo la fine della guerra c'era stato un altro incontro a Potsdam (luglio 1945). presso Berlino, per discutere nuovamente quale assetto politico dare al mondo precisando le zone di influenza, ossia per definire in particolare il destino della Germania sconfitta
  • La collaborazione che aveva legato gli Alleati nella battaglia contro Hitler, però, era ormai un ricordo: Stati Uniti e Gran Bretagna da un lato e Unione Sovietica dall'altro cominciarono a costruire un ordine mondiale rigidamente diviso tra Paesi alleati dello schieramento occidentale - in particolare del Paese più potente, gli Usa e Paesi alleati dell'Urss
  • In un mondo ormai destinato a dividersi in due blocchi, gli Stati Uniti si presentavano come la maggiore potenza mondiale, dal punto di vista politico, economico e militare, avvantaggiati da condizioni molto favorevoli
  • Erano usciti dal conflitto con costi umani relativamente bassi rispetto agli altri Paesi coinvolti, 300 000 morti (tutti militari)
  • Non avevano subito alcuna distruzione nel proprio territorio e la guerra aveva ridato impulso all'industria, portando la piena occupazione
  • Avevano guadagnato prestigio e credito politico in Europa occidentale in quanto liberatori dal nazifascismo
  • Per sostenere le spese di guerra, le nazioni europee avevano contratto debiti, soprattutto con gli Stati Uniti
  • Con la sconfitta del Giappone, gli Stati Uniti erano diventati la potenza egemone nel Pacifico
  • Per il momento erano l'unico Paese che disponeva della bomba atomica
  • Ben presto, dunque, fu chiaro che l'alleanza tra Stati con sistemi politici e sociali così diversi (la democrazia negli Usa e in Gran Bretagna; il comunismo nell'Urss) era destinata a spezzarsi, ciò nonostante la collaborazione tra le potenze nell'immediato dopoguerra diede un frutto importante