Cap 4

Cards (15)

  • La memoria a lungo termine conserva informazioni di varia natura per pochi minuti - tutta la vita
  • La memoria si divide in:
    — Memoria semantica, conoscenze fattuali
    — Memoria episodica, ricordi di eventi
    — Memoria autobiografica, informazioni delle proprie esperienze di vita e della nostra relazione con il mondo
  • La memoria autobiografica ha diverse funzioni:
    • Direttiva, riguardo un episodio specifico
    • Sociale, condivisione di un ricordo con altri
    • Mantenere una rappresentazione di sé, integrare il ricordo con nuove esperienze
    • Affrontare situazioni difficili, ricordo come supporto per risolvere situazioni complesse
  • Il modello di Conway e Pleydell-Pearce è gerarchico:
    • Lifetime periods, struttura che ci permette di ricostruire una temporalità degli eventi
    • General events, eventi singoli o ripetuti che rivelano informazioni su di sé e sui nostri scopi
    • Event-specific knowledge, dettagli di un ricordo
  • Il concetto di working self si riferisce al vissuto in continua evoluzione che l’individuo ha di sé, ed è dato dall’integrazione delle conoscenze autobiografiche che già si hanno con informazioni nuove provenienti dall’ambiente
  • Nel working self intervengono processi cognitivi come la memoria di lavoro, che permette di mantenere in memoria le informazioni coerenti con le conoscenze autobiografiche, di codificarle creando rappresentazioni mentali di eventi in linea con il sé e di ridurre le discrepanze nel sé.
  • Nel PTSD, la persona trova complesso ricostruire un’esperienza cosciente dell’evento, che tende a rimanere frammentata e disorganizzata, tuttavia la memoria autobiografica è un processo ricostruttivo e la pausa intensa favorisce la codifica e l’immagazzinamento del ricordo traumatico.
  • Non esiste evidenza che le persone con PTSD hanno più memorie incoerenti del loro trauma rispetto a ricordi positivi o ricordi importanti
  • White bear effect: l’intenzione di sopprimere un pensiero induce la persona a sforzarsi di non pensarlo, ma questo porta a mantenere attivo il pensiero indesiderato, e questo tentativo di soppressione porta a un effetto di amplificazione.
  • La suscettibilità ai pensieri intrusivi è associata all’età (anziani più suscettibili)
  • All’aumentare dell’età si ripensa al proprio passato con un atteggiamento nel complesso più positivo —> teoria della selettività socioemotiva, percepire il tempo come limitato porterebbe gli anziani ad attenzionare ricordi più positivi
  • Altri studi specificano che gli anziani presentino un’assenza di effetto negativo nel richiamare i ricordi, o che probabilmente hanno uno stile repressivo che porterebbe a ricordare un maggior numero di ricordi felici.
  • L’ipertimesia (HSAM), è capacità straordinaria di rievocare eventi specifici e autobiografici del proprio passato; chi ne è affetto non è immune ai falsi ricordi e impiega molto tempo e risorse mnemoniche nel ricordare il proprio passato.
  • Ipertimesia ≠ memoria eidetica
  • Le persone con memoria eidetica sono in grado di ”fotografare” con la mente ciò che vedono e di riportarlo con estrema accuratezza. Molto più comune nei bambini, soprattutto nei bambini autistici (1 su 10), segno di problemi legati al neurosviluppo