La società romana e le sue trasformazioni

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  • La famiglia era il nucleo base della società romana antica.
  • La Società agricola;Nel primi secoli nella storia di Romana, la popolazione di Romana era basata sull’agricoltura e sull’allevamento.
    I ricchi patrizi non lavorano personalmente nella terra ma pagano piccoli contadini(al salariati) a lavorare per loro.
    Il piccoli contadini sono contadini che lavorano personalmente nella terra con qualche aiuto dalla famiglia o servo
  • I valori tradizionali della società romana
    I valori tradizionali della società romana erano;
    *la frugalità(la qualità di essere economia con i solidi e cibi): l’abbigliamento, le abitazioni e l’alimentazione erano semplici. Il loro piatto principale era polenta di orzo o di farro, legumi e verdure
    *La dedizione alla repubblica
  • Il padre comandava tutti che facevano parte della sua famiglia (la moglie, i figli, i nipoti e gli schiavi).
  • Il padre aveva i poteri di vendere i figli come schiavi e di punire (anche con la morte).
  • Il padre aveva i compiti di scegliere lo sposo o la sposa per i propri figli.
  • I figli, anche se adulti, sposati, o a loro volta genitori, dovevano obbedire in tutto al proprio padre.
  • Il maschio, diventava pater familias (riceveva il potere assoluto sui propri figli e i membri della sua famiglia) solo alla morte del proprio padre.
  • Le donne erano sottomesse al marito e dovevano essere fedeli con un‘obbedienza totale e incondizionata.
  • Le ragazze erano sottostare al voler del padre fino al momento del matrimonio.
  • Il matrimonio aveva solo lo scopo di garantire la nascita di figli legittimi.
  • il marito poteva uccidere la moglie sorpresa assieme a un altro uomo e anche ripudiare la moglie .

  • la moglie non poteva rompere il matrimonio fino al II secolo a.c;dove anche le bambine poterono ricevere un’educazione,
  • I bambini appartenevano sempre al padre, ma se quest'ultimo moriva, passavano sotto la custodia materna.
  • La donna era considerata come una proprietà del marito e quindi non poteva possedere nulla senza l’approvazione del marito.
  • le donne dovevano unire la morigeratezza(il rispetto della decenza e della probità), non dovevano desiderare bei vestiti, gioielli , cosmetici o acconciature elaborate.
  • Religione dei romani
    Età monarchia; divinità locali come Vesta (la dea protettrice del focolare domestico e dello stato), Quirino (il dio protettore di Roma) , Giano, Silvano,Fauno.
    Età repubblicana ; divinità dei greci + Vesta e Quirino.
    Vesta fu dedicato a Roma un tempo circolare, presieduto da sacerdotesse vergini (le vestali) che avevano i compiti di tenere sempre acceso il fuoco sacro dedicato alla dea.
    Quirino fu identificato con Romolo (il mitico era che è stato assunto in cielo e accolto tra gli dèi).
  • Aruspici
    Dagli Etruschi, i romani presero la pratica degli aruspici (l’interpretazione della volontà degli dei osservando il volo degli uccelli)

  • La casa e i abitanti dei romani erano protetti da divinità domestiche ; i lari (gli spiriti degli antenati) e i penati.
    In ogni casa, c’era un tempietto dedicato a questè divinità in quale il pater familias offriva piccoli sacrifici.
    Come in Grecia, i sacrifici erano importanti per i romani per preservare la concordia tra la comunità e gli dei
  • I sacerdoti
    Età monarchia; il re era il supremo sacerdote di Roma
    Età repubblicana; i sacerdoti erano magistrati e il più importante sacerdote era il pontefice massimo (lui era delegata la cura dell'area sacra posta lungo il Tevere e presso la quale un ponte permetteva l’attraversamento del fiume )
  • Roma, capitale di un impero
    Nel corso del II secolo a.c. Roma era divenuta la capitale di un impero esteso all’intero Mediterraneo.
  • Roma giungeva ricchezze enormi provenienti:
    *dai bottini di guerra
    *dai tributi versati dalle province
    *dalla vendita di schiavi e prigionieri
    *dalla sfruttamento delle risorse dei paesi conquistati
    Queste ricchezze trasformò la società romana.
  • La diffusione del lusso(luxury)
    La conquista di vari territorio da parte di Roma, portava a Roma tanto ricchezza e i nobili navigavano nel lusso:
    le case so trasformarono in sfarzosi palazzi, adorne di statue, mosaici e giardini
    le tavole imbandite con cibi più ricercati e costosi
    le vesti di lana e cottone venivano sostituite da tuniche in seta finemente
    le donne sfoggiavano preziosi gioielli
  • Roma è conquistata dalla cultura greca
    Il secolo a.c. le conquiste della Grecia misero Roma in diretto contatto con la cultura ellenistica (della greca); opere, libri, insegnanti schiavi.
    Alcune delle famiglie più ricche affidavano dei propri figli a insegnanti greci o a studiare ad Atene o a Rodi
    Polibio, un greco che arrivato in Italia come ostaggio e anche uno dei primi scrittore a narrare la storia di Roma
  • Molti romani non supportavano la diffusione della cultura greca e il lusso che accompagnava la cultura, per preservare tali valori fecero approvare delle leggi suntuarie, leggi che vogliono limitare le spese non necessarie e prorotti di lusso.
  • Il maggior rappresentante dell’oppositore fu Catone il Censore, lui fece allontanare dal senato e dagli incarichi pubblici tutti che avevano accettato la cultura della greca e si batté contro la diffusione della cultura greca, ma la posizione di lui era anacronistica.
  • Alla fine la superiore cultura della greca si era diffusa a Roma.
  • Il ceto equestre ; I cavalieri
    La nascita di un impero offriva numerose attività di guadagno per i romani (come il commercio, la costruzione degli edifici pubblici…).
    il ceto equestre (in cui i membri si chiamavano i cavalieri)controllavano queste attività.
    A partire del II secolo a.c. indicavano una nuova e influente classe sociale, i cavalieri (composta da famiglie arricchite grazie ai commerci).
    I cavaliere non potevano accedere al senato o al consolato, solo le famiglie della nobiltà
  • I senato e La Lex Claudia (218 secolo a.c.)

    I senatori (ceto senatorio) erano caratterizzati dal loro controllo sulle cariche pubbliche e essere proprietà terriera.
    Nel 218 secolo a.c. fu approvata il legge (Lex Claudia) ;che non permetteva ai senatori di praticare il commercio o di prestare denaro a interesse perché per i romani erano indegni per un uomo di elevata condizione sociale.
    il senato investono sull’acquisto di proprietà terriere
  • I membri della senatori avevano l'opportunità di arricchirsi dallo sfruttamento delle province, governate dai proconsoli, funzionari scelti tra gli ex consoli.
  • I proconsoli potevano accumulare grandi ricchezze attraverso la gestione degli appalti pubblici, contratti stipulati tra persone o imprese e lo stato per l'esecuzione di lavori, forniture, o servizi di interesse pubblici.
  • I proconsoli potevano accumulare grandi ricchezze anche attraverso la violenza.
  • Quando venivano accusati di corruzione, i proconsoli venivano giudicati da tribunali composti solo da senatori, quindi le sentenze erano sempre di assoluzione molto leggere.
  • La corruzione si diffuse tanto che ricoprire un incarico pubblico diventava un'opportunità per arricchirsi.
  • Gli schiavi
    C’erano anche trasformazioni nell’economia .divenne un’economia schiavistica ( basato sullo utilizzo della manodopera fornita dagli schiavi ).
    il numero degli schiavi era cresciuto enormemente, nel II secolo a.c. costituivano circa il 33% della popolazione dell’Italia , e per questo il loro prezzo era diminuito.
    Alcuni schiavi godevano generalmente di un trattamento di favore ma la maggioranza doveva supportare fatiche disumane.
  • Le rivolte degli schiavi ;136 a.c.

    A partire dal II secolo a.c. gli schiavi cominciavano a rivolte . La più grave era nel 136 a.c in Sicilia ;
    gli schiavi trucidavano (uccidevano) i loro proprietà, si impadronivano di parte dell’isola e per quattro anni tenevano testa alle legioni romane
  • Nascevano i latifondi, parti delle terre appartenenti alle città sconfitte venivano occupate dai cavalieri e dai senatori.
  • I latifondi erano grandi proprietà terriere estese che appartenevano a un unico proprietario (il latifondista) e queste terriere erano coltivate attraverso il ricorso agli schiavi.
  • La crisi della piccola proprietà contadini iniziava dal II secolo a.c., la classe della piccoli contadini entrava in crisi per il protrarsi nel tempo delle campagne militari, che tenevano i piccoli proprietà lontani per anni dai propri campi per combattere e i loro campi finivano in uno stato di semiabbandono.
  • La crisi della piccola proprietà contadini era aggravata dalla concorrenza dei grandi latifondi, i latifondisti praticavano dei prezzi bassi perché coltivati utilizzando la manodopera a basso costo dagli schiavi, inadatto per i piccoli contadini.