Cinese 1 - giallo

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  • Parlare in Cina
    La lingua cinese è la lingua di gran lunga più diffusa e più parlata in Cina, ma non è la sola. La popolazione cinese si compone di gruppi etnici diversi, con culture, tradizioni e lingue differenti.
  • Gruppi etnici riconosciuti in Cina
    • 56
    • Solo i membri dell9etnia maggioritaria hàn sono cinesi a tutti gli effetti
    • Le minoranze sono distribuite in aree linguistiche diverse in cui si parlano lingue appartenenti a famiglie che, in alcuni casi, non presentano alcuna relazione con la lingua cinese parlata dalla maggioranza hàn, mentre, in altri casi, mostrano di avere con essa rapporti di parentela più o meno stretti risultando totalmente intellegibili
    • Casi eccezionali di minoranze, prive di una propria lingua, i cui membri hanno come lingua madre il cinese (ad esempio gli Huí di religione musulmana)
  • Aree linguistiche della Cina

    • Area linguistica della fascia settentrionale
    • Area linguistica delle regioni orientali e Tibet
    • Area linguistica della Cina meridionale
    • Area linguistica dell9Isola di Taiwan
    • Aree linguistiche lungo il confine orientale della Cina
    • Aree linguistiche lungo i confini occidentali della Cina
    • Area linguistica centrale
  • Area linguistica della fascia settentrionale
    Le lingue di quest9area appartengono perlopiù al ceppo altaico (lingue turche, mongole e tunguse) e presentano significative somiglianze con il coreano e il giapponese
  • Area linguistica delle regioni orientali e Tibet
    Le cui lingue fanno parte del ceppo tibeto-birmano
  • Area linguistica della Cina meridionale
    Comprende le diverse lingue parlate nella Cina meridionale, che presentano una distribuzione geografica molto frammentata e frammista; in quest9area si trovano lingue facenti capo al ceppo tai, al ceppo miao-yao e al ceppo mon-khmer, che in buona parte presentano legami di parentela con alcune lingue diffuse nel sud-est asiatico, e altre lingue di difficile classificazione come quella parlata dalla minoranza bái
  • Area linguistica dell9Isola di Taiwan
    Le cui popolazioni aborigene parlano lingue appartenenti al ceppo austronesiano
  • Aree linguistiche lungo il confine orientale della Cina
    È parlato il coreano
  • Aree linguistiche lungo i confini occidentali della Cina
    Hanno una limitata diffusione lingue indoeuropee come il russo e il tagico
  • Area linguistica centrale

    L9area linguistica di gran lunga più vasta è quella centrale, della maggioranza hàn. La lingua cinese lì parlata è la più diffusa in Cina, sia come distribuzione geografica, sia come numero di parlanti
  • Utilizzata oggi da oltre un miliardo e 200 milioni di persone, la lingua cinese è in assoluto la lingua più parlata al mondo
  • Lingua ufficiale nella Cina continentale e nell9Isola di Taiwan, è lingua ufficiale anche a Singapore (insieme all9inglese, al malese e al tamil), dove il 75% della popolazione è di etnia hàn
  • Consistenti insediamenti di parlanti cinesi si trovano in Indonesia, Malesia, Tailandia e in vari altri paesi asiatici, oltre che in Europa, America e Australia
  • Il fenomeno dell9emigrazione, particolarmente rilevante negli ultimi venti anni, ha infatti prodotto una crescente diffusione geografica della lingua cinese, portando a un imprecisato numero di madrelingua oggi sparsi nel mondo (si possono ipotizzare alcune decine di milioni)
  • Denominazioni utilizzate dai Cinesi per riferirsi alla loro lingua
    • hànyǔ <lingua degli Hàn=
    • zhōngwén <lingua cinese= riferito in origine allo stile scritto e divenuto oggi quasi un sinonimo di hànyǔ
    • pǔtōnghuà <lingua comune= che designa la lingua parlata della sua forma standard
  • Famiglia linguistica sino-tibetana
    Formata da quattro rami principali: cinese, tibeto-birmano, miao-yao, tai
  • Caratteristiche del cinese
    • Lingua isolante
    • Lingua monosillabica per quanto attiene ai suoi morfemi
    • Lingua tonale
  • Gruppi dialettali maggiori della lingua cinese
    • Varietà settentrionali (dialetti mandarini)
    • Varietà meridionali (dialetti del sud)
    • Dialetti yuè
    • Dialetti mǐn
    • Dialetti wǔ
    • Dialetti kèjiā o hakka
    • Dialetti gàn
    • Dialetti xiǎng
  • Dialetti mandarini
    Caratterizzati da un notevole grado di omogeneità, diffusi nel nord e nel sud-ovest, parlati da quasi tre quarti della popolazione cinese
  • Dialetti del sud
    Estremamente differenziati, suddivisi in 6 gruppi, parlati nelle regioni del sud-est
  • Dialetto di Pechino
    Rappresenta un punto di riferimento in campo linguistico per l9intero paese, sulla cui pronunzia si basa il pǔtōnghuà, la lingua comune ufficiale
  • Cantonese
    Unico tra i dialetti del sud ad avere una tradizione letteraria e un uso scritto di un certo rilievo, a partire dagli anni ottanta ha visto crescere la propria influenza e il proprio prestigio grazie al successo economico delle regioni in cui è parlato
  • Dialetti mǐn
    Hanno conosciuto una costante espansione dall9epoca Song (960-1279) fino all9inizio del secolo scorso, quando hanno iniziato a regredire, soppiantati in varie zone dai dialetti settentrionali e dal cantonese
  • Dialetti wǔ
    Totalizzano all9incirca 90 milioni di parlanti stanziati nello Zhejiang e in alcune aree del Jiangsu e dell9Anhui a sud del fiume Yangzi (Fiume Azzurro), comprendono varietà importanti quali quelle parlate a Shanghai e a Suzhou
  • Dialetti kèjiā o hakka
    Contano poco meno di 34 milioni di parlanti, sono diffusi nel Guangdong centro-settentrionale e nell9area più meridionale del Jiangxi, oltre che in numerose località sparse dal Sichuan fino a Taiwan
  • Analogie tra i dialetti settentrionali e meridionali
    • Relativa semplicità della struttura sillabica
    • Presenza del tono quale costituente fondamentale della sillaba
    • Monosillabismo della quasi totalità dei morfemi
    • Struttura morfologica delle parole
    • Struttura sintattica delle frasi
    • Ordine lessicale: condividono un9ampia parte di vocabolario di base e la quasi totalità dei morfemi
  • Differenze tra i dialetti settentrionali e meridionali

    • Aspetto fonologico: la pronunzia varia in modo anche notevolissimo da dialetto a dialetto
    • Toni: si diversificano sia nel numero sia nello specifico andamento melodico, col risultato che possono risultare inintelligibili tra loro
    • Differenze lessicali: la frequenza d9uso di morfemi come unità indipendenti (parole) o come costituenti di parole più ampie varia nei dialetti meridionali rispetto ai dialetti mandarini
  • I diversi gruppi dialettali cinesi potrebbero essere considerati una famiglia di lingue, più che varietà regionali di una singola lingua
  • Esiste nella Cina continentale una lingua nazionale, ufficializzata come lingua standard, che gode di uno status riconosciuto: è il pǔtōnghuà, la <lingua comune= basata sulla pronunzia del dialetto di Pechino, sul vocabolario del gruppo dialettale settentrionale e sullo standard grammaticale consolidatosi nella produzione letteraria moderna
  • Il pǔtōnghuà non è parlato frequentemente, quantomeno nella sua forma standard, al di fuori dell9area di Pechino. Perlopiù la lingua comune realmente parlata è una sorta di compromesso tra il dialetto locale e lo standard ufficiale, e dipende molto anche dalla capacità del sing
  • Lingua e dialetto esulano in ampia misura da valutazioni di natura propriamente linguistica, per basarsi su considerazioni più generali, di ordine storico, culturale e sociale in primo luogo
  • Pǔtōnghuà
    La lingua comune basata sulla pronunzia del dialetto di Pechino, sul vocabolario del gruppo dialettale settentrionale e sullo standard grammaticale consolidatosi nella produzione letteraria moderna
  • Il pǔtōnghuà non è parlato frequentemente, quantomeno nella sua forma standard, al di fuori dell'area di Pechino
  • Lingua comune realmente parlata
    Una sorta di compromesso tra il dialetto locale e lo standard ufficiale, e dipende molto anche dalla capacità del singolo individuo di accostarsi a quest'ultimo
  • Coloro che utilizzano maggiormente il pǔtōnghuà
    • Coloro che risiedono nei centri urbani
    • Intellettuali
    • Funzionari
    • Personale tecnico
    • Coloro ai quali si offrono maggiori opportunità di viaggiare e di entrare in contatto con varietà dialettali diverse
  • I cinesi riconoscono la necessità di comprendere il pǔtōnghuà in quanto formalmente più corretta di ogni altra varietà dialettale, ma non compiono un vero sforzo per farne pieno uso
  • Il pǔtōnghuà è considerato un simbolo dell'unità del paese, più che una norma linguistica pratica
  • Nonostante le autorità siano attive nel promuoverne la diffusione, i dialetti continuano a essere utilizzati comunemente, nel privato e in svariate attività quotidiane, non solo nelle aree rurali e nei centri minori, ma anche nelle grandi città
  • È opinione di tutti che la lingua comune continuerà in futuro a rafforzarsi costantemente, anche se con ogni probabilità i dialetti si preserveranno a lungo come importanti simboli di identità regionale
  • La prima forma di lingua franca si sia sviluppata nella tarda epoca Shang (1751-1122 a.C.) nella regione del basso corso del Fiume Giallo (la Pianura Centrale, che fu culla della civiltà cinese)