Capitolo 2

Cards (42)

  • Comunicazione non verbale (CNV)
    Riguarda tutti gli aspetti della comunicazione che restano se escludiamo le parole: voce, corpo, gesti, mimica facciale, direzione dello sguardo
  • Anche se decidiamo di non proferire parole, non smettiamo mai di muoverci, guardarci attorno, e scegliere in che modo <<essere>> nello spazio, e questo darà indizi e informazioni su di noi a chi ci osserva
  • CNV non significa silenzio perché in certi momenti precisi di una conversazione può essere interpretato in modo abbastanza chiaro e viene quasi inglobato nella conversazione come un suo <<turno>>, ossia un enunciato a tutti gli effetti
  • Anche nell'ambito della CNV, come nel caso della comunicazione verbale, esistono studi che hanno cercato di sistematizzare e definirne gli aspetti salienti, cioè, esistono regole e significati che si apprendono in uno specifico contesto culturale
  • Nella CNV è particolarmente importante distinguere tra comportamenti che fanno trapelare informazioni e comportamenti che esprimono intenzionalmente una certa informazione
  • CNV
    Simbolica, ambigua e arbitraria. I segni possono variare significato in dipendenza dal contesto o dalle scelte di chi sta comunicando, e non sono interpretabili necessariamente in modo naturale, bensì su base culturale
  • Uno stesso gesto in culture diverse può avere significati diversi: ad esempio, il gesto della mano in cui il pollice e indice si chiudono a formare un cerchio e le altre tre dita sono alzate significa <<tutto bene>> in americano, mentre in francese significa <<sei una nullità>>
  • La CNV crea messaggi intrecciati con quelli verbali, che vengono codificati e decodificati come qualunque sistema di segni
  • Uno stesso segno può comunicare vicinanza, empatia, oppure dominanza, in base a chi, dove e quando si realizza
  • CNV
    Può essere usata intenzionalmente o non intenzionalmente. Si possono dare informazioni su di sé, sul proprio stato emotivo, attraverso vari aspetti del non verbale, oppure si può fare un uso intenzionale del non verbale per veicolare significati
  • CNV
    • Continua, multimodale e ritenuta più affidabile delle parole
  • In caso di incoerenza tra messaggio verbale e messaggio non verbale il secondo viene ritenuto più credibile e veritiero, in quanto ci sono minori possibilità di riprodurre in modo falso alcuni segnali del non verbale
  • Comunicazione verbale vs CNV
    Nella comunicazione verbale la referenzialità è centrale, in genere la CNV accompagna e integra la comunicazione, comunica aspetti emozionali, relazionali e interpersonali
  • Sintesi della CNV
    • Esprime significati, emozioni, informazioni e atteggiamenti verso gli altri
    • Si serve di gesti, voce, volto, corpo, presenza nello spazio e persino di oggetti esterni come abbigliamento, acconciature, ecc.
    • Si svolge parallelamente alla comunicazione verbale e la integra o amplia, oppure talvolta la sostituisce
  • La CNV precede quella verbale e si sviluppa autonomamente in fase prelinguistica. L'acquisizione del valore simbolico del non verbale e l'utilizzo del non verbale per produrre comunicazione precede la produzione verbale
  • Il carattere innato della CNV scaturisce l'universalità di alcuni segni, soprattutto le espressioni facciali, come riso, sorriso, pianto ecc.
  • Nella CNV non è sempre facile distinguere in modo netto gli elementi e gli aspetti da attribuire all'uno o all'altro elemento delle dicotomie innato vs appreso, intenzionale vs involontario
  • Funzioni della CNV
    • Accompagna la comunicazione verbale, integrandola, sostenendola, supportandola, contraddicendola
    • In qualche caso, con gesti simbolici e volontari, la CNV sostituisce la comunicazione verbale
    • Buona parte della CNV fornisce informazioni sull'atteggiamento di chi parla verso chi ascolta o verso quanto viene detto o anche sullo stato emotivo di chi parla
  • Emozioni fondamentali e universali nella specie umana
    • Felicità
    • Paura
    • Rabbia
    • Tristezza
    • Disgusto
    • Sorpresa
  • Volto
    Il lato sinistro esprime le espressioni emotive spontanee, il lato destro le espressioni emotive controllate
  • Sopracciglia
    Esprimono attività di feedback sull'interazione e in generale per veicolare attività metacomunicativa, esprimere ad esempio dubbio, ironia, o altri atteggiamenti verso ciò che viene detto a livello verbale
  • Occhi e sguardo
    Partecipano moltissimo alla segnalazione di emozioni e di stati mentali. Movimenti involontari come il battito di ciglia e la dilatazione delle pupille
  • Direzione dello sguardo

    Atto volontario, oltre a comunicare emozioni serve spesso a regolare l'alternanza dei turni, cioè a indicare a chi stiamo cedendo la parola, chi stiamo invitando a parlare, oppure a chi è diretto un preciso atto linguistico
  • Funzioni dello sguardo nella conversazione
    • Sincronizzare (evitare le sovrapposizioni e favorire l'avvicendamento dei turni)
    • Monitoraggio (controllo dell'interazione)
    • Segnalazione (manifestazione delle proprie intenzioni)
  • Atteggiamenti interpersonali

    A differenza delle emozioni, sono indirizzati verso qualcuno e per lo più sono controllati e usati intenzionalmente. I più comuni sono l'espressione di ostilità vs amichevolezza, dominanza vs sottomissione
  • Prossemica
    A seconda delle culture e dei contesti ci sono regole e convenzioni sociali su chi ha diritto di stabilire il contatto corporeo con qualcuno e su quali parti del corpo possono essere toccate
  • Sguardo nella conversazione
    • Sincronizzare (evitare le sovrapposizioni e favorire l'avvicendamento dei turni)
    • Monitoraggio (controllo dell'interazione)
    • Segnalazione (manifestazione delle proprie intenzioni)
  • Atteggiamenti interpersonali
    • Espressione di ostilità vs amichevolezza
    • Espressione di dominanza vs sottomissione
  • Prossemica
    Regolazione della prossimità: come usiamo lo spazio che ci circonda e come misuriamo le distanze accettabili tra noi e gli altri
  • Zone concentriche di prossimità
    • Zona intima (45 cm) - hanno accesso solo i familiari o partener
    • Zona personale (45-120 cm) - relazioni tra conoscenti
    • Zona sociale (120-350 cm) - contatti sociali più convenzionali e formali
    • Zona pubblica (oltre i 350 cm) - si svolgono relazioni pubbliche
  • Orientamento
    Le angolazioni con cui le persone si posizionano reciprocamente
  • Presentazione di sé attraverso il non verbale
    Aspetto esteriore, cura di , ornamenti e scelte per esprimere qualcosa di noi
  • Funzioni della CNV che integra, amplia, contraddice e in qualche caso sostituisce la comunicazione verbale
    • Sincronizzare, alternarsi nei turni, ricevere e mandare segnali di feedback
    • Sostituire la comunicazione verbale con gesti interpretabili in modo univoco all'interno di un sistema culturale
    • Illustrare il verbale con gesti interpretabili solo se associati al verbale
  • Gesti comunicativi
    Movimenti delle mani, braccia e spalle
  • Classificazione dei gesti comunicativi
    • Gesti simbolici - significato stabile, noto ai parlanti di una certa lingua, codificato a livello culturale, possono esser eseguiti senza parlare e quindi sostituire un enunciato verbale
    • Gesti illustratori - usati solo in accompagnamento al parlato
  • Gesti simbolici
    Mimano il significato da esprimere, possono sostituire la comunicazione verbale, possono occupare da soli turni di conversazione, la loro interpretazione può essere universalmente nota oppure convenzionale e subordinata a una cultura
  • Gesti illustratori
    Contribuiscono a chiarire l'intenzionalità associata a un messaggio verbale, talvolta dando la vera chiave di lettura del messaggio, possono essere in contraddizione con il verbale, sono prodotti insieme al linguaggio verbale e la cui intensità può essere funzione del livello di coinvolgimento in ciò che si sta dicendo
  • Classificazione dei gesti illustratori secondo McNeill
    • Iconici - hanno relazione con il contenuto che significano
    • Metaforici - raffigurano nozioni astratte
    • Battiti - movimenti delle dita in direzione su/giù o dentro/fuori che marcano parti rilevanti
    • Coesivi - esprimono collegamenti tra parti
    • Deittici - indicano oggetti ed eventi del mondo esterno
  • Voce
    Aspetto del paralinguaggio - fornisce informazioni non linguistiche sull'età, sul sesso di chi parla
    Strumento che contribuisce alla comunicazione verbale - l'intonazione segmenta i gruppi di parole o frasi e quindi segnala confini sintattici, realizza curve intonative che portano informazioni pragmatiche diverse
  • Attraverso la voce si producono vocalizzi e interiezioni, cioè suoni che segnalano la volontà di conservare il turno di parola, oppure cambi di programmazione linguistica e fenomeni di esitazione e rallentamento nella produzione verbale