Cap. 2

Cards (31)

  • La motivazione è una configurazione organizzata di esperienze soggettive che spiega la direzione, l’intensità e la persistenza di un comportamento volto a uno scopo
  • Due tipi di motivazione (che possono coesistere):
    1. Motiv. all’avvicinamento: voler affrontare il compito
    2. Motiv. all’allontanamento: voler evitare il compito
  • Tre stati di motivazione:
    • Motivato, persona agisce con motivazione
    • Demotivato, persona che non agisce in base alla motivazione
    • Non motivato, persona senza motivazione
  • Esistono 4 fonti motivazionali di differenze individuali:
    1. Motivi
    2. Percezione di competenza
    3. Convinzioni
    4. Valori
  • I motivi sono disposizioni che spingono le persone a continuare verso uno scopo
  • Motivi impliciti: si collocano al di fuori della consapevolezza, vengono individuati con test proiettivi e definiti come preferenze per degli obiettivi (es, essere stimati) che portano a una selezione degli stimoli. In casi favorevoli, motivano ad agire, in casi sfavorevoli restano silenti.
  • Secondo la teoria motivazionale di McClelland…
    1. Riuscita: motivo che porta alla ricerca di situazioni in cui avere successo;
    2. Affiliazione: motivo che si riflette nel bisogno di instaurare relazioni e di essere accettati;
    3. Potere: motivo che esprime il bisogno di autoaffermazione sugli altri.
  • Secondo la teoria motivazionale di McClelland, ogni motivo ha una componente di avvicinamento ed evitamento:
    1. Tendenza al successo- paura del fallimento
    2. Spinta a instaurare rapporti- paura del rifiuto
    3. Spinta a controllare- paura di essere controllati
  • Sensation seeking: motivo implicito che spinge ad attività rischiose -> propensione al rischio, suscettibilità alla noia
  • Teoria attivazione comportamentale, Gray:
    • BIS: persona che evita rischi e novità perché si aspetta di provare paura o dolore -> stile comportamentale ”prevention”
    • BAS: persona sensibile allo sforzo, alle ricompense -> stile comportamentale “promotion”
  • Percezione di competenza: la motivazione può dipendere da quanto ci sentiamo capaci vs incapaci in un determinato compito
  • Una persona incoraggiata nei suoi tentativi tenderà a mantenere motivazione e senso di sfida; una persona scoraggiata proverà ansia e tenderà a procrastinare davanti a nuovi compiti
  • Concetto di sfida ottimale, Harter: la sfida dovrebbe costruire una sana competizione tra e il compito (controllato dalla persona), “ottimale” fa riferimento al livello di difficoltà percepita (un po’ al di sopra della difficoltà affrontata fino ad ora)
  • La sfida ottimale viene raggiunta nel caso in cui si vive un’esperienza di flusso, forma di motivazione in cui la persona viene assorbita in modo completo e naturale dal compito. Si manifesta quando:
    — Abilità messe alla prova in compiti di medio-alta difficoltà;
    — Attività scelta e non forzata
  • Self-determination theory: nel sentire compiti come propri, e non obbligati, intervengono nuovamente le differenze individuali.
    — Essere forzati nel compito riduce la motivazione intrinseca
    — L’ambiente esterno può promuovere l’autodeterminazione se vengono soddisfatti:
    1. Competenza, sentirsi capaci
    2. Autonomia, scegliere il compito
    3. Relazione, essere approvati e costruire legami
  • Cosa riduce la percezione di autodeterminazione?
    Suggerire paure legate al compito, fornire scadenze, fare pressioni e confronti, dare direttive su come fare
  • Continuum dell’autodeterminazione (Ryan e Deci): modello che spiega come, mediante l‘autodeterminazione, si arriva alla motivazione intrinseca vera e propria
  • Le convinzioni sono ciò in cui abbiamo fiducia, e alcune sono fondamentali nel determinare le differenze individuali nella motivazione
  • Le persone tendono ad attribuire il proprio successo o fallimento a delle cause secondo stili attributivi, schemi interpretativi che si sviluppano nel tempo con esperienze di successo/fallimento:
    • Locus della causalità, interno vs esterno
    • Controllabilità del risultato, risultato dipende da eventi controllabili o no
    • Permanenza, risultato dipende da eventi temporanei vs stabili
  • Oltre agli stili attributivi (es. impotente, negatore, abile…) esistono gli stili di coping, modalità individuali per far fronte alle difficoltà:
  • Le spinte a fronteggiare/evitare un compito possono anche essere dovute da tendenze:
    1. Impotenza appresa, acquisita in seguito a una serie di fallimenti, atteggiamento rinunciatario che porta a sentirsi incapaci e impotenti
    2. Resilienza, capacità di risollevarsi dopo le difficoltà, favorita dal supporto sociale e senso di agentività
  • Teoria degli obiettivi (Elliot et al.): ci sono altre ragioni che spingono a fronteggiare/evitare un compito, come gli obiettivi orientati ad uno scopo:
  • I valori sono ciò in cui ci riconosciamo e ciò che motiva la nostra azione e benessere
  • Utilità percepita: dimensione nell’ambito dei valori, è intesa come fattore che porta alla scelta (ritengo utile un ambito -> mi avvicino); può essere influenzata da sensibilizzazione e informazione
  • Secondo il modello aspettative-valori (Eccles), le differenze individuali sussistono nella misura in cui le persone danno valore a una determinata situazione, sentendosi capaci dell’affrontarla
  • Secondo il modello aspettative-valori (Eccles), perché ci sia un comportamento motivato è necessaria, oltre all’autoefficacia, anche il valore personale del compito, che fa riferimento a:
    1. Obiettivi a lungo termine
    2. Emozioni anticipate
    3. Valore intrinseco
    4. Importanza del risultato
  • Secondo il modello aspettative-valori (Eccles), le aspettative personali sono la probabilità soggettiva di riuscire ad affrontare il compito
  • Le emozioni sono in stretta relazione con i valori, in particolare le emozioni anticipate (emozioni che provo ora pensando a situazioni future)
  • Secondo Atkinson, le persone si distinguono per:
    — Tendenza al successo, emozione anticipata è la speranza di affrontare situazioni e avere successo
    — Tendenza al fallimento, emozione anticipata tipica è la paura dei fallimenti futuri.
  • Secondo Atkinson, la tendenza individuale (successo/fallimento) intesa come tratto, insieme alla probabilità (riuscire/fallire) e all’incentivo (emozione anticipata) compongono la motivazione complessiva.
  • Cosa determina il livello di emozione anticipata?
    Componenti personali legate a esperienze passate, giudizio sociale e sistema di valori.