Cap 3

Cards (28)

  • L’intelligenza è un’abilità mentale che coinvolge l’abilità di apprendere, risolvere problemi e pensare in modo astratto e complesso. Comprende una serie di abilità misurabili che determinano differenze individuali sintetizzate nella curva di Gauss
  • Le teorie sull’intelligenza si dividono in:
    1. Unitarie, teoria psico metrica del fattore g
    2. Globali-maturative, teorie dell’età mentale
    3. Multiple, teorie delle intelligenze multiple
    4. Gerarchiche, teoria fattoriale a livelli
    5. Cognitiviste, teoria della velocità di elaborazione e capacità memoria di lavoro
  • La teoria dell’investimento di Cattell è una teoria gerarchica dell’intelligenza che la divide in:
    • Intelligenza fluida
    • Intelligenza cristallizzata
  • Con intelligenza fluida si intende la capacità di ragionamento, astrazione e muoversi in situazioni non familiari. E’ culture-free e non serve l’esperienza pregressa. Es. matrici di Raven
  • Con intelligenza cristallizzata si intende l’abilità sottesa dei compiti che richiedono conoscenze pregresse per arrivare alla soluzione. Ha una forte influenza culturale. Es. prova vocabolario di Wechsler
  • Alcuni aspetti di personalità possono influenzare il funzionamento intellettivo, soprattutto l’intelligenza cristallizzata:
    1. Sviluppo del sé positivo vs negativo
    2. Grado di indipendenza e integrazione della personalità
  • L’intelligenza fluida influisce sull’intelligenza cristallizzata (e non il contrario!)
  • Secondo il modello PPIK di Ackerman, lo sviluppo dell’intelligenza è dato da:
    1. Funzionamento dei processi cognitivi
    2. Variabili di personalità
    3. Interessi (realistici, artistici, investigativi)
    4. Conoscenze
  • Esiste una correlazione significativamente positiva tra intelligenza cristallizzata e apertura mentale
  • Esiste una correlazione negativa tra intelligenza e nevroticismo (a causa dell’ansia) + intelligenza e coscienziosità
  • La correlazione tra estroversione e intelligenza dipende da:
    1. Test per misurare l’estroversione
    2. Data di pubblicazione del test
    3. Età partecipanti
  • Il modello di Cornoldi è un modello a cono, su strutture di base di memoria di lavoro, organizzate in modo gerarchico in interazioni con 3 fattori:
    • Emotivo-metacognitivi
    • Motivazionali e culturali
    • Esperenziali
  • Nel modello di Cornoldi, l’inclusione dei 3 fattori deriva dal fatto che l’intelligenza si sviluppa nel corso della vita quotidiana (quindi può essere influenzata da fattori non cognitivi)
  • Modello Cornoldi, 3 assunti fondamentali:
    1. Differenza tra intelligenza di base e intelligenza in uso
    2. L’intelligenza di base è organizzata in modo gerarchico
    3. Tra i meccanismi cognitivi che contribuiscono all’intelligenza di base, la memoria di lavoro è il più importante
  • (Cornoldi) L’intelligenza di base è l’elemento più primitivo dell’intelligenza, basato sulla predisposizione genetica e sulla capacità di affrontare situazioni separate dall’esperienza
  • (Cornoldi) L’intelligenza in uso è quella che si utilizza nel quotidiano
  • Il controllo della memoria di lavoro, caratteristica principale del sistema (Cornoldi), è fondamentale per gestire le risorse attentive necessarie per lo svolgimento di un compito (compito basso, livello abilità semplici; compito alto, livello abilità generali)
  • (Cornoldi) Il controllo della memoria di lavoro spiegherebbe le differenze individuali (es. ritardo mentale)
  • (Cornoldi) fattori emotivo-metacognitivi:
    1. Atteggiamento nei confronti della propria intelligenza (immodificabile vs modificabile)
    2. Idee sul funzionamento della mente
    3. Processi di controllo della mente (+ controllo + intelligenza)
  • (Cornoldi) fattori motivazionali e culturali: generalmente risultati del sistema di istruzione e dell’acculturazione, nonché dall’ambiente sociale in cui si vive
  • (Cornoldi) esperienza: alla base del cono, insieme di stimolazioni non organizzate a cui l’individuo è esposto. Agisce sulle strutture specifiche che a loro volta alimentano quelle più elevate del sistema
  • Comunemente, si pensa che ad alti livelli di intelligenza corrisponda un elevato successo scolastico, ma ciò non vale per DSA che magari hanno un buon livello intellettivo ma hanno cadute in ambiti d’apprendimento specifici
  • Studi suggeriscono che il valore predittivo del successo accademico tende a declinare a livelli di educazione alti; avviene il contrario per le misure di personalità (ansia e motivazione sono indicatori + utili rispetto al livello di intelligenza)
    • Fattori cognitivi (es. intelligenza) danno un’idea di ciò che la persona può fare —> prestazione massima
    • Fattori non cognitivi (es. tratti) dicono ciò che una persona farà —> prestazione tipica
  • Furnham e Chamorro-Premuzic esaminano quali variabili predicono l’esito di un esame di statistica in studenti di psicologia. I migliori predittori si rivelano: valutazioni date dai tutor -> estroversione (c. negativa), apertura mentale (c. negativa) e coscienziosità (c. positiva) -> misure di intelligenza
  • Il successo lavorativo - insieme di obiettivi che l’individuo raggiunge durante esperienze lavorative - presenta:
    1. Correlazione positiva con coscienziosità
    2. Correlazione positiva con estroversione
    3. Correlazione negativa con nevroticismo
  • Lavori ripetitivi e con poca autonomia provocano stress e insoddisfazione (maggiore nelle persone con alti livelli di intelligenza)
  • Secondo gli studi di Judje et al. la soddisfazione lavorativa è predetta da alti livelli di coscienziosità, mentre il successo lavorativo è predetto da bassi livelli di nevroticismo