Cap 5

Cards (35)

  • Nello studio, non sono solo importanti le funzioni cognitive (attenzione, memoria, comprensione), ma anche altre variabili di tipo strategico, motivazionale, metacognitivo, emotivo e di personalità
  • Le strategie e i metodi di studio sono procedure potenzialmente consapevoli e controllate, che hanno lo scopo di facilitare l’apprendimento.
  • Le strategie di studio si intrecciano con la metacognizione (riflettere su sé stessi e la propria mente) e l’autoregolazione (rendersi soggetto attivo dell’apprendimento)
  • Strategie efficaci:
    1. Ripasso (≠ ristudio)
    2. SQ4R
    3. MURDER
  • Ripasso: rielaborare il materiale integrando nuove informazioni. Alla base, due meccanismi:
    Testing effect, facilita elaborazione e integrazione
    Repeated retrieval, favorisce il ricordo
  • E’ meglio studiare in più sessioni che in una singola massiccia sessione
  • Il metodo SQ4R consiste in:
    1. Survey, sfogliare il manuale
    2. Question, domande che motivano la lettura
    3. Read, leggere una prima volta
    4. Reread, rileggere analizzando bene il testo
    5. Recite, ripetere appena finito di leggere
    6. Review, ripassare a distanza di tempo
  • Il metodo MURDER consiste in:
    1. Mood, stato affettivo positivo
    2. Understand, comprensione profonda
    3. Recall, ricordare senza vedere il testo
    4. Detect, verificare la correttezza
    5. Elaborate, strategie per fissare i concetti
    6. Review, ripassare
  • Strategie di studio inefficaci sono:
    — Sottolineare eccessivamente
    — Soffermarsi eccessivamente senza rielaborare
    — Ripassare sulla base solo delle domande libro
    — Studiare in compagnia
    — Ascoltare musica, guardare tv o internet
  • L’autoregolazione è la capacità di organizzare e gestire i propri pensieri, emozioni, comportamenti e ambienti per raggiungere uno scopo.
  • L’autoregolazione è un’attività proattiva, sostenuta da:
    • Aspetto cognitivo (uso strategie)
    • Aspetto motivazionale (percepirsi efficaci e abili)
    • Aspetto metacognitivo (riflessione su sé e sul compito)
  • Esiste una correlazione positiva tra autoregolazione e successo scolastico (buona gestione del tempo, obiettivi concreti, persistenza…)
  • Engagement come insieme di impegno-strategia-motivazione.
  • Nel modello a ruota di Martin, si dà importanza ad elementi di natura sia cognitiva, sia comportamentale. Stretta relazione tra convinzioni, rappresentazioni, definizione di sé ed attività
  • Nel modello a ruota di Martin si parte da comportamenti adattivi (persistere, pianificare…) che, se vengono meno, possono generare pensieri maladattivi (ansia, paura di fallire…) che si traducono in comportamenti di autosabotaggio.
  • Elementi tipici della procrastinazione sono:
    1. Scelta
    2. Consapevolezza che rimandare avrà effetti negativi
    3. Senso di insoddisfazione
  • La procrastinazione tende a ridursi con l’età, è prevalente nei maschi, si lega a componenti motivazionali e di personalità, ha effetti sulla salute mentale (legata a depressione, ansia e DOC)
  • Nella procrastinazione, c’è un gap tra intenzione e azione, causato da bassa motivazione intrinseca e bassa autodeterminazione (+ perfezionismo, bassa autostima, pessimismo)
  • Il modello classico di Borkowski e Muthukrishna enfatizza l’importanza di conoscere e applicare strategie di studio; sostengono anche che la motivazione è data dalla consapevolezza e dal successo nell’eseguire il compito, aumentando la nostra percezione di competenza.
  • La motivazione, connessa a una buona strategia di studio, favorisce il successo scolastico e la qualità dell’apprendimento.
  • Simulazione di disinteresse: a volte la motivazione c‘è ma non appare
  • Gli studenti meno efficaci, oltre a simulare disinteresse, mascherano la paura di fallire e il timore del giudizio degli altri
  • Il perfezionismo, cioè la tendenza a stabilire obiettivi molto elevati, può avere due origini:
    • Orientato al sé, (alto criticismo di sé e ambizioni improntati sul sé)
    • Socialmente stabilito (motivato da apprezzamento altrui)
  • Il perfezionismo ha elementi adattivi (bisogno di ordine, buone abitudini di studio, provare piacere nel cimentarsi, no delusione eccessiva) ed elementi disadattivi (eccessiva preoccupazione, continuo dubbio, instabilità emotiva)
  • Sebbene il perfezionismo orientato al sé sia più funzionale, anche questo è fortemente mosso dal desiderio di essere riconosciuto come abile e capace
  • Dunque, il perfezionista presenta un’eccessiva sensibilità per il giudizio degli altri e spiccato senso competitivo
  • L’atteggiamento verso lo studio presenta due aspetti sociali:
    1. Obiettivi (mantenere relazioni, affermarsi…)
    2. Senso di appartenenza (rapporti positivi…)
  • L’insieme delle componenti strategiche, autoregolatorie, metacognitive e motivazionali determinano l’atteggiamento verso lo studio
  • Tipi di approccio allo studio:
    1. Superficiale (strategie spicciole e motivazione estrinseca)
    2. Profondo (strategie elaborate e motivazione intrinseca)
    3. Strategico (strategie finalizzate e motivazione estrinseca, ma ambiziosa)
  • Le componenti di personalità hanno un rapporto indiretto con lo studio:
    • Coscienziosità = maggiore impegno nello studio
    • Introversione = migliori risultati
    • Nevroticismo = ansia che può agire positivamente entro una certa soglia
  • Le emozioni sono correlate con la motivazione, preparano agli eventi e focalizzano l’attenzione
  • L’ansia danneggia le prestazioni in compiti difficili ed ha due componenti:
    1. Emotiva: reazioni fisiologiche
    2. Cognitiva: pensieri intrusivi, sovraccarico delle funzioni elaborative
  • Curva di Yerkes-Dodson: a livelli ottimali di ansia la prestazione aumenta
  • Le emozioni possono essere attivanti/deattivanti e positive/negative:
  • Le emozioni positive favoriscono i processi cognitivi.