pox

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  • Poxviridae è una famiglia di virus a DNA con simmetria complessa che causano patologie letali caratterizzate da eruzioni cutanee vescicolari.
  • Il genoma dei Poxviridae è dsDNA e viene replicato nel citoplasma della cellula ospite, unica famiglia di virus a DNA di interesse umano che si replica nel citosol.
  • La replicazione dei Poxviridae avviene in fabbriche chiamate corpi di Guarnieri, rarrangiamenti delle membrane cellulari.
  • Tra le proteine strutturali che intervengono nel processo di sintesi dei Poxviridae troviamo RNApDd (trascrizione), DNApDd (replicazione) e altre proteine come metilasi per il capping, enzimi per la poliadenilazione.
  • La regione centrale del genoma dei Poxviridae codifica per tutte le proteine, lateralmente si trovano delle regioni variabili che producono fattori di virulenza per l’evasione della risposta innata e adattativa dell’ospite, agli estremi si trovano regioni ripetute invertite.
  • Il ciclo vitale dei Poxviridae inizia con l’adsorbimento ed entrata, sia per endocitosi sia per fusione dell’envelope virale con la membrana cellulare.
  • La spogliazione o uncoating dei Poxviridae è guidata dall’enzima uncoatasi che libera il genoma nel citosol e permette la formazione delle replication factories.
  • I geni precoci dei Poxviridae servono per evasione risposta immunitaria, replicazione e trascrizione, quelli tardivi per proteine strutturali.
  • L’assemblaggio dei virioni dei Poxviridae inizia con la formazione del primo envelope, rilasciato per esocitosi, che sostiene la disseminazione all’interno dell’organismo.
  • Prima di essere rilasciati, i virioni dei Poxviridae avranno una triple membrana, la più esterna si fonde poi con quella cellulare per fare esocitosi.
  • La vaccinazione contro il vaiolo in Italia fu sospesa negli anni ’70.
  • Entrambi i virus lasciano cicatrici.
  • L'OMS ha lanciato un programma volto all'eradicazione del vaiolo il gennaio 1967, che combinava vaccinazione e sorveglianza sanitaria (controlli epidemiologici degli infetti).
  • Le croste della varicella non sono infettive.
  • Le vaccinazioni contro il vaiolo in Italia erano effettuate sul braccio sinistro e lasciavano una cicatrice sul luogo di inoculazione.
  • L’unico altro virus ad essere stato dichiarato eradicato non infetta l’uomo ma gli animali, il virus della peste bovina (un Paramyxovirus).
  • Nel 1980 l'OMS ha dichiarato eradicato il vaiolo.
  • Questi virus hanno caratteristiche diverse e per questo la loro eradicazione è molto più complessa.
  • La strategia ad anello per l'eradicazione del vaiolo include isolamento, circoscrizione delle zone contaminate, vaccinazione selettiva, sorveglianza, monitoraggio.
  • La vaccinazione contro il vaiolo in Italia fu resa obbligatoria nel 1889 e prevedeva 3 dosi: una a 2 anni, una a 6/8 anni e una a 18 anni.
  • Le lesioni della varicella possono evolvere con tempi diversi, possono coesistere lesioni in uno stato di evoluzione diverso.
  • La distribuzione delle lesioni è molto diversa tra vaiolo e varicella: vaiolo: lesioni su volto e poi arti (mani e piedi inclusi) e meno frequentemente tronco, varicella: lesioni su volto, tronco ma non arti.
  • Encefalite, eczema, inoculo involuntario, vaccinia progressiva, vaccinia generalizzata sono state eradicate con il vaccino.
  • Dopo la vittoria contro il vaiolo l’OMS ha lanciato altre importanti campagne di eradicazione di virus tra cui: poliomielite, morbillo e rosolia.
  • Il primo farmaco approvato, il Tecovirimat, interferisce con la formazione dei Poxviridae.
  • All’interno dei virioni dei Poxviridae troviamo genoma, proteine capsidiche, numerosi enzimi coinvolti nell’espressione e nella replicazione.
  • Il genoma a dsDNA dei Poxviridae viene replicato nel citoplasma della cellula ospite, unica famiglia di virus a DNA di interesse umano che si replica nel citosol.
  • Il virus del vaiolo possiede proteine secrete come INFα/β binding protein e il complesso INFγ receptor, fattori solubili che mediano l’azione dei recettori cellulari.
  • Il rilascio dei virioni del vaiolo può avvenire per lisi (virioni maturi) o per esocitosi (virioni con envelope).
  • Il virus del vaiolo è stato debellato negli anni ’80 e non rappresenta più un problema salvo fuoriuscita da laboratori o episodi di bioterrorismo.
  • Il vaccino contro il vaiolo è noto come variolizzazione e fu sviluppato da Edward Jenner nel 1796.
  • Il virus del vaiolo possiede proteine intracellulari come E3 e K3 che inibiscono la chinasi PKR, un ISG che riconosce dsRNA e blocca la traduzione fosforilando EIF-2α.
  • Nel 1966 ci fu un’epidemia di vaiolo a Nigeria nonostante il 90% della popolazione fosse vaccinato.
  • Il virus del vaiolo è acquisito a livello delle membrane citoplasmatiche.
  • I meccanismi di patogenicità del virus del vaiolo non sono del tutto chiari, ma si sa che elude e inibisce il sistema immunitario dell’ospite, inibendo la chinasi PKR con le proteine intracellulari E3 e K3.
  • Variola Major presenta 5 manifestazioni diverse: Vaiolo ordinario, Vaiolo modificato, Vaiolo emorragico, Vaiolo piatto e Vaiolo senza eruzione.
  • Casi di vaiolo a Londra si verificano ogni 5 anni prima del vaccino perché, nonostante il virus fosse molto diffuso e l’infezione desse immunità duratura, questo è il tempo necessario ad avere sufficienti nuovi nati per lo sviluppo di queste piccole epidemie.
  • Il vaccino contro il vaiolo, essendo un vaccino vivo attenuato, aveva alcuni effetti collaterali: morte (2 micromort, 2%).
  • Le manifestazioni cliniche del vaiolo sono molto variabili in base al virus specifico della famiglia.
  • Il vaccino contro il vaiolo è uno dei vaccini più diffusi al mondo e in tutti i paesi è in corso una massiva campagna di vaccinazione.