SETTIMANA 9

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Cards (31)

  • Primo problema della TCT
    X=V+E implica che conoscendo il punteggio V o E, dovremmo poter risalire facilmente anche al punteggio osservato X, ma questo non è praticamente mai possibile se non da un punto di vista teorico.
  • secondo problema della TCT
    X=V+E implica che il punteggio vero V sia certo ma inaccessibile per definizione, e non è chiaro da cosa dipenda in realtà
  • terzo problema della TCT
    V ed E sono componenti del punteggio non osservabili direttamente, dunque non hanno senso al di fuori dell'equazione lineare di Spearman, e possono essere quantificate empiricamente con modelli che prevedono variabili latenti
  • quarto problema della TCT
    La componente di errore E è unica: riflette l'errore casuale che agisce da persona a persona quando esse sono sottoposte a un processo di misura psicometricamente fondato, e mescola tutte le possibili fonti di errore insieme.
  • presupposto centrale della teoria della generalizzabilità (GT)
    il punteggio vero in un certo test per una certa persona non può essere determinato esclusivamente dalla somministrazione ripetuta per un gran numero di volte della stessa misura sullo stesso soggetto. il punteggio vero può essere rappresentato come la media dei punteggi che la persona ottiene nel costrutto attraverso la somministrazione di misure ripetute, valutatori diversi, misure diverse ecc. e tutte le ulteriori condizioni di valutazione ritenute rilevanti.
  • obiettivo centrale della GT
    comprendere quanto un certo punteggio può essere generalizzato attraverso diverse condizioni di valutazione.
    le componenti di errore rappresentano il grado di imprecisione generato da ciascuna condizione che entra nel piano di valutazione del costrutto.
  • principio generale della GT
    la GT cerca di considerare le possibili fonti di errore simultaneamente. Se una singola misurazione su una persona rappresenta un campione del suo comportamento, il punteggio che la persona ottiene è solo uno dei possibili punteggi che potrebbe ottenere se fosse valutata in altre condizioni.
  • presupposto centrale alla base della GT
    Steady steadiness: non devono essere osservati trend di cambiamento nel corso del tempo nel punteggio della variabile.
    é una teoria molto adatta nella valutazione di costrutti che variano poco all'interno di archi temporali ristretti
  • nella GT, per i disegni che prevedono diverse facets i livelli per ciascuna di esse devono essere necessariamente pari o superiori a 2 (tempi, valutatori, item, ecc.)
  • prima ragione per cui la GT è un avanzamento rispetto alla TCT

    ipotizza, individua e quantifica multiple fonti di errore di misurazione, e propone un meccanismo per ottimizzare l'attendibilità
  • seconda ragione per cui la GT è un avanzamento rispetto alla TCT

    sebbene sia possibile calcolare un coefficiente di generalizzabilità, la teoria si basa soprattutto sulle componenti di varianza associate a ciascuna fonte di errore di misurazione come indice dell'importanza di ogni fonte di errore.
  • nella GT, le condizioni di somministrazione vengono chiamate facets. Ciascuna di esse può assumere più livelli (conditions) nel programma di misurazione.
  • facets e livelli
    • tempo: facet che assume tanti livelli quante sono le occasioni di somministrazione (O)
    • tipo di valutatore (rater): facet che assume tanti livelli quanti sono i valutatori (R)
    • item: facet che assume tanti livelli quanti sono gli item previsti nel testi (I)
  • Crossed designs
    disegni o programmi di valutazione in cui tutti i soggetti partecipano a tutte le situazioni e condizioni di somministrazione (quindi, a tutte le facets)
  • terza ragione per cui la GT è un avanzamento rispetto alla TCT
    distingue tra decisioni assolute, che riguardano l'affidabilità delle differenze fra gli individui a prescindere dal loro contesto di valutazione, e le decisioni relative, in base alle quali i punteggi sono interpretabili esclusivamente facendo riferimento a un campione normativo.
  • decisioni assolute
    hanno a che fare con l'interpretazione del punteggio sulla base di un criterio non dipendente dalle differenze tra i soggetti del campione (es. per superare un esame è necessario un voto pari o superiore a 18)
  • decisioni relative
    hanno a che fare con l'ordinamento dei soggetti sulla base del loro posizionamento sul continuum del costrutto all'interno del loro gruppo normativo di riferimento (es. l'ordinamento dei soggetti in base al loro punteggio totalizzato all'esame)
  • nel caso delle decisioni assolute tutte le facets oggetto del programma di valutazione vanno prese in considerazione
  • nel caso di decisioni relative tutte le facets vanno prese in considerazione, ma bisogna comprenderne anche la loro interazione.
  • nella GT, siamo interessati soprattutto a due orientamenti diversi attraverso i quali interpretare i punteggi nei test psicologici: la prospettiva domain-oriented e la prospettiva norm-oriented.
  • prospettiva domain-oriented
    fa riferimento all'interpretazione del risultato di un soggetto a un test sulla base di un criterio stabilito a priori, prescindendo dal risultato degli altri soggetti del campione (decisioni assolute)
  • prospettiva norm-oriented
    fa riferimento all'interpretazione del risultato si un soggetto a un test sulla base del risultato ottenuto dagli altri soggetti nel suo campione normativo (decisioni relative)
  • quarta ragione per cui la GT è un avanzamento rispetto alla TCT
    distingue tra studi di generalizzabilità (G studies) e studi di decisione (D studies).
  • i G studies
    stimano l'entità di tutte le possibili fonti di errore di misurazione
  • i D studies

    utilizzano l'informazione ricavata dai G studies sulle possibili fonti di errore di misurazione per progettare una procedura di misurazione che minimizzi l'errore in base ad uno scopo valutativo specifico.
  • i coefficienti che possiamo interpretare sulla base delle componenti della varianza del punteggio proposte nella GT (coefficienti di generalizzabilità) sono i coefficienti D (generalizzabilità assoluta) e G (generalizzabilià relativa).
  • coefficiente di generalizzabilità assoluta D
    interpretato come il grado di affidabilità nell'interpretazione del punteggio del soggetto a prescindere dai livelli delle facets incluse nel disegno di valutazione (serve per le decisioni assolute)
  • coefficiente di generalizzabilità relativa (G)
    interpretato come il grado di consistenza nell'interpretazione del punteggio del soggetto attraverso i livelli delle facets incluse nel disegno di valutazione (serve per le decisioni relative)