P. Gruppi (BCC)

Subdecks (3)

Cards (1095)

  • L'uomo, a livello "ingenuo" e non, ha come scopo il perseguire nuove conoscenze sia come individuo sia come collettività
  • Queste conoscenze tendono a formare raggruppamenti di rappresentazioni interconnesse relative ad un argomento
  • Questi raggruppamenti vengono ritenuti dalla persona come oggettivi quando in realtà sono solo frutto di ipotesi
  • Questi raggruppamenti sono caratterizzati da un'assenza di vincoli stringenti
  • Questo porta ognuno di essi ad essere potenzialmente accettabile ed è ciò che porta ad una grande varietà personale ed interculturale rispetto a ciò che sia accettabile come vero
  • L'assetto culturale delle conoscenze umane sembra essere in buona misura condiviso da ogni cultura-società
  • Le conoscenze tendono a nascere e mantenersi come collettive, sia che siano di tipo socio-culturale, sia che si tratti di conoscenze apparentemente private come scoperte scientifiche
  • Le conoscenze nascono attraverso un principio fortemente legato all'ambiente sociale, infatti ciascuno tende a cercare conferma del proprio sapere negli altri, indipendente da quanto esso sia importante
  • Dipendenza informazionale reciproca

    Una delle principali caratteristiche umane
  • Alcune figure di riferimento svolgono per l'individuo un ruolo centrale in questo processo
  • Un gruppo può essere identificato in quanto tale proprio in base alla presenza di conoscenze condivise che vanno a formare una realtà sociale
  • Groupness
    Variabile che rispecchia l'importanza-valore che in termini di autogratificazione i membri attribuiscono al gruppo e agli obiettivi-attività che esso persegue
  • Maggiore groupness porta maggiore motivazione a formare e difendere una visione comune della realtà su cui basare vita e progresso del gruppo
  • Le conoscenze condivise del gruppo si pongono alla base delle conoscenze a livello individuale degli individui che ne fanno parte
  • Le conoscenze condivise forniscono una base stabile e comune, ma questo va considerato insieme alla spinta dinamica tipicamente evolutiva che caratterizza il gruppo stesso e che serve per adattarsi all'ambiente
  • Ogni concetto può essere modificato da ciascun individuo e abbandono o generazione di idee condivise può partire dalla contemporanea appartenenza di un individuo a più gruppi, gruppi con approcci diversi alla realtà
  • I gruppi di riferimento che, nelle teorie classiche, erano ritenuti fortemente stabili (es. partito politico, famiglia, ecc…) , sarebbero secondo questa visione transitori
  • Il giudizio di poche persone estranee può influenzare fortemente quello di una persona bersaglio
  • La conoscenza condivisa a carattere di gruppo rispecchia sia una tendenza alla similarità-accordo tra i membri dovuta alla base condivisa, sia quella di diversità-disaccordo dovuta alla spinta evolutiva e allo scambio inter-gruppi
  • Il contrasto tra stabilità e instabilità si rivede anche nel bisogno di nuove conoscenze, che porterebbe a modificare l'equilibrio presente, unito al bisogno di quell'equilibrio per poter essere in grado di formulare giudizi ed intraprendere attività
  • Queste due forze sono costantemente in contrasto e in ogni momento può prevalere una o l'altra andando a modificare quindi la situazione e questo problema riguarda sia la fase di formazione, sia quella di mantenimento delle conoscenze
  • Nella fase di formazione, i membri del gruppo tendono a cercare la stabilità in modo da raggiungere una visione condivisa della realtà e questo può avvenire in diversi modi, come ad esempio favorendo l'ingroup rispetto all'esterno o assumendo una gerarchia autocratica in cui si segue il pensiero di un "capo" che influenza il resto del gruppo
  • Nella fase di mantenimento, il bisogno di stabilità può spingere a discriminare solo chi manifesta comportamenti devianti rispetto all'ideologia condivisa
  • Più un gruppo è importante per i propri membri, più essi tenderanno a ricercare l'uniformità di opinioni in esso
  • Influenze informative
    Volte all'accettazione di nuove informazioni
  • Influenza normative
    Volte all'adeguarsi alle aspettative degli altri
  • Deindividuazione
    Completa sommersione nel gruppo e perdita del senso di essere un individuo autonomo, presente spesso in alcuni tipi di gruppo come la folla
  • Pensiero di gruppo

    Modo di ragionare distorto e viziato dall'intenzione di ottenere conclusioni unanimi
  • Group-centrism
    Pressione verso l'uniformità, favoritismo verso l'endogruppo, gruppo al centro dell'interesse dei membri
  • Tutti questi concetti sono fortemente legati a quello di chiusura cognitiva (Kruglanski)
  • Questo bisogno favorisce da un lato i sentimenti di groupness e dall'altro spinge gli individui a rinnovare le conoscenze
  • Bisogno di chiusura cognitiva
    Concetto introdotto da Kruglanski
  • Hot cognition
    Influenza esercitata sull'attività cognitiva, nell'orientamento e/o disturbo, da parte di stati e processi affettivo-motivazionali come scopi della persona, umore
  • Per Kruglanski, le variabili motivazionali risultano discriminabili dalla cognizione per sé con caratteristiche uniche di tipo motivazionale volte all'influenzare l'attività cognitiva
  • Piaget ritiene indiscutibile la regolazione affettiva dell'attività cognitiva e della condotta in genere e questo lo porta ad affermare che ogni condotta suppone un aspetto energetico o affettivo ed uno strutturale o conoscitivo e che emozione e cognizione siano inseparabili
  • Per Kruglanski dice che nessuna attività epistemica si può verificare senza una motivazione. E la motivazione non diventa quindi un qualcosa che interferisce con la cognizione, ma un aspetto necessario per ogni attività conoscitiva portando motivazione e cognizione ad essere due facce della stessa medaglia
  • Motivazioni epistemiche
    Forze motivazionali specificatamente connesse all'attività cognitiva e riguardano sia l'inizio dell'attività, sia il decorso, la protrazione o la chiusura di essa
  • L'effetto della motivazione sulla cognizione è pervasivo e può riguardare tutti i suoi aspetti
  • Lay epistemology

    Teorizzazione degli aspetti affettivo-motivazionali associati alla cognizione e centrata inizialmente sul congelamento/scongelamento delle sequenze conoscitive ingenue facendo riferimento a tre fattori motivazionali indipendenti, ovvero il bisogno di strutturazione (propensione ad accettare ogni conclusione per evitare situazioni di ambiguità), timore d'invalidità (paura di ritenere valida una conclusione che non lo è), preferenza per le conclusioni desiderabili tra quelle possibili
  • Kruglanski riprende il pensiero di autori come Heider aggiungendo tre importanti innovazioni, ovvero considera fattori che quegli studiosi non avevano preso in considerazione, sono fattori misurabili e sono suddivisi in fattori situazionali e fattori disposizionali